Nella giornata di mercoledì 30 marzo ci sono stati diversi disagi negli ambulatori medici dell’Emilia-Romagna. Il sistema informatico che gestisce infatti ricette e certificati per i pazienti è andato in tilt, come molti altri sistemi informatici nazionali, causando disagi a medici e pazienti, prolungando le operazioni. Il caos maggiore ha riguardato poi i certificati INPS per le malattie, che è stato possibile emettere solo a tarda sera. A denunciare il disservizio è la FIMMG Emilia-Romagna, il sindacato più rappresentativo dei medici di famiglia, per voce di Daniele Morini, segretario generale regionale, medico di Faenza:
«Ieri giornata nera per la medicina di famiglia: tutti i siti nazionali di Agenzia delle Entrate, Ministero delle Finanze e SOGEI totalmente inutilizzabili in black out! La conseguenza pratica è che non hanno funzionato tutte le ricette dematerializzate obbligando i medici ad emettere ricette su vecchio ricettario cartaceo oramai superato, oltre a non potere emettere alcun certificato di malattia. Il blocco si è in parte risolto in tarda serata dopo le 21 e questo ha obbligato migliaia di medici di famiglia a lavorare in tarda serata, per non dire di notte, per poter emettere i documenti dovuti ai propri assisititi già visitati durante il giorno.
Questa triste vicenda ha due aggravanti che riteniamo inaccettabili.
Innanzitutto non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione che ci avvisasse del disservizio nè ci chiarisse i tempi del black out, obbligandoci a rincorrere tutto il giorno le prestazioni telematiche, ripetendole decine di volte inutilmente. Inoltre il problema è stato risolto solo molto oltre la fine dell’orario di lavoro, cosa che ci ha obbligato a lavorare a tarda notte, alcuni medici sono riusciti ad emettere ricette e certificati INPS fra le 21.30 e le 24.00 di sera, poiché come si sa i certificati INPS di malattia non posso essere fatti il giorno dopo e retrodatati, avremmo fatto perdere un giorno di malattia ai nostri assistiti.
Oramai lo sanno anche i sassi che i medici di famiglia lavorano 7 su 7 e anche a tarda serata spesso stanno ancora tentando di concludere il lavoro del giorno, ma accettare e dare per scontato che questa venga considerata una questione normale è molto grave. I un qualsiasi altro contesto lavorativo sarebbe arrivato un pronto chiarimento e magari delle deroghe speciali per la giornata di black out.
Ancora una volta la medicina di famiglia viene lasciata sola dalle istituzioni a gestire i disagi creati da altri, con inevitabili ripetuti contenziosi e disagi anche per i nostri assistiti, verso i quali ricordo che restiamo sempre vicini anche nelle difficoltà come queste, e per loro emettiamo documenti anche di notte se serve.
Ma forse non è ora che finisca questa storia? Qualcuno si è chiesto come mai i medici senior abbandonano la professione con ampio anticipo e i giovani medici scappano o non accettano la convenzione? Fra pochi mesi inizierà ad essere evidente a tutti il tragico e annoso problema della carenza di medici di famiglia, nel 2022 3 milioni di Italiani resteranno senza medico di medicina generale, e situazioni come questa contribuiscono e non poco ad aggravare i già tanti problemi che schiacciano la medicina di famiglia, quasi sempre dipendenti da disorganizzazione degli altri, che ci troviamo soli a dovere risolvere.
E tutto questo proprio il giorno in cui si prospetta un assurdo ritorno alla ricetta cartacea dal 1 Aprile, poiché dal 31 Marzo con la fine dell’emergenza non sarà più possibile l’invio delle ricette dematerializzate direttamente alle farmacie e nessuno ci aveva pensato? Torneremo tutti ad affollare le sale d’aspetto per ritirare promemoria cartacei di ricette digitali?”»