In questo contesto di emergenza, anche quest’anno il Comune di Faenza e il Comitato Antifascista, in collaborazione con scuole, istituti culturali e associazioni del territorio, organizzano una serie di eventi in occasione della “Giornata della Memoria”.

Anche la Bottega Bertaccini partecipa alla rassegna con un proprio appuntamento.

“Dopo il fortunato “Il bambino del treno” che presentammo nel 2018, sabato 29 gennaio alle ore 17.30 torna a trovarci Paolo Casadio per presentare il suo nuovo romanzo “Fiordicotone” (Manni Editore)”.

Partecipa e dialoga con l’Autore Roberto Matatia.

Interventi musicali di Ivan Corbari alla fisarmonica.

Nel giugno del 1945 Alma Vita, ebrea, da Auschwitz ritorna a Lugo di Romagna dove, nel dicembre 1943, era stata arrestata insieme alla famiglia. Lei è l’unica sopravvissuta al lager: la sua bellezza l’ha salvata, ma anche condannata alla vergogna e alla colpa. L’unico motivo che la tiene salda è ritrovare la figlia Velia, una bimba di cinque anni detta Fiordicotone, nascosta da uno sconosciuto al momento dell’arresto. Il lungo viaggio di ritorno di Alma si dipana dalla Polonia alla Romagna passando per la Svizzera. L’ingresso in Italia svela un paese devastato dal conflitto e dalle contraddizioni successive alla fine della guerra. A Lugo, Alma non trova più nessuno della comunità ebraica, e anche la sua casa è stata sequestrata e venduta. Un intraprendente parroco, un truffatore redento e un maresciallo dei Carabinieri tormentato dai rimorsi, l’accompagnano nella ricerca di Fiordicotone. È la storia di una madre che cerca disperatamente sua figlia, una donna che tenta di ritrovare la propria identità; un romanzo che racconta il rientro dai campi di sterminio dei deportati italiani, un tuffo nell’Italia appena liberata.

Paolo Casadio, nato a Ravenna nel 1955, s’interessa da anni alla lingua, ai racconti e alla storia della sua terra. Esordisce come coautore con il romanzo “Alan Sagrot” (Il Maestrale, 2012).

Il suo primo romanzo come autore singolo è del 2015, “La quarta estate” (Piemme), ambientato a Marina di Ravenna nel 1943, un libro che ha riscosso grande successo di critica ricevendo anche numerosi premi.

“Il bambino del treno” (Piemme 2018), romanzo ambientato in una sperduta stazione dell’Appennino negli anni ‘30/’40, ha conseguito anch’esso numerosi premi. I diritti di traduzione sono stati venduti in Spagna, America latina e Germania.