A partire dal 2024, per la grande maggioranza delle famiglie termina il mercato tutelato con condizioni e prezzi del metano e dell’energia elettrica fissati dall’autorità regolatrice ARERA. Per la fornitura di gas nel libero mercato gli utenti dovranno scegliere un nuovo contratto, oppure un contratto detto PLACET nell’attesa di operare la scelta. Entro giugno poi dovranno scegliere un contratto di libero mercato dell’energia elettrica, oppure ad entrare nel servizio transitorio a tutele graduali (gestito da Hera nella nostra provincia).

Possono restare nella maggior tutela solo i clienti cosiddetti “vulnerabili” (essenzialmente gli ultra settantacinquenni e pochi altri per particolari condizioni personali, circa un sesto degli utenti).

Anche se i prezzi del mercato tutelato sono variabili e il prezzo del gas risente della speculazione sui mercati internazionali, i prezzi fissati da ARERA almeno sono stabiliti in modo trasparente e uniforme.

Al contrario, i prezzi richiesti dagli operatori del cosiddetto “libero mercato” sono fissati arbitrariamente, in modo spesso incomprensibile. Pochi consumatori hanno potuto realizzare vantaggi economici dal libero mercato: nel 2023 in media i prezzi sono stati più elevati. Inoltre, i consumatori sono spesso abbindolati da offerte che riguardano solo il costo dell’energia, senza considerare i pesanti oneri fiscali o parafiscali che aggravano il prezzo.

Il numero degli operatori del mercato libero è oggi arrivato a circa 800, cifra che non ha paragone nei maggiori paesi dell’UE, mentre la Germania e la Francia mantengono forme di tutela del mercato dell’energia. La scelta del gestore avviene quasi sempre attraverso contatti telefonici con venditori pagati a provvigione, che hanno interesse a vendere contratti a qualsiasi costo. Un numero assai elevato di consumatori oggi si è trovato ad essere cliente del libero mercato senza essersene reso conto: molte fatture che ci sono esibite contengono prezzi del gas pari a quattro o cinque volte i prezzi del mercato tutelato. Non sono mancate gravi carenze anche nell’operato dei governi precedenti. Sta di fatto però che il governo Meloni ha diminuito da 15.000 a 9.530 euro annui il limite di ISEE per ottenere i bonus energia. Inoltre l’IVA sul gas è stata elevata dal 5% al 10% sui primo 480 mc annui e addirittura al 22% sui consumi ulteriori.

Oggi le uniche informazioni attendibili sono quelle fornite dal sito internet di ARERA (con tutti i problemi che ne derivano per gli stranieri e per molte persone anziane).

In provincia di Ravenna, Federconsumatori e Spi Cgil stanno svolgendo una campagna informativa in tutti i comuni della provincia. Almeno 500 persone hanno partecipato alle assemblee pubbliche fino ad ora organizzate, altri incontri sono in programma nei prossimi giorni. Le prossime assemblee, dal titolo “Fine del mercato tutelato, cosa cambia e cosa possono fare i cittadini”, si terranno a Fusignano e Massa Lombarda. A Fusignano è in programma per giovedì 29 febbraio dalle 15 alle 18 nella sala “Il granaio” in piazza Corelli. Interverranno Vincenzo Fuschini, presidente provinciale di Federconsumatori, e Giorgio Piombini dello Spi Cgil Lega di Fusignano. A Massa Lombarda l’incontro pubblico ci sarà mercoledì 6 marzo alle 15 nell’ex bocciofila di via Dini e Salvalai. Interverrà Vincenzo Fuschini.

Federconsumatori e Spi Cgil auspicano perciò una maggiore attenzione delle forze politiche a questo grave problema, con un controllo di un mercato ormai selvaggio e incomprensibile per la maggior parte dei clienti. E’ inoltre essenziale rilanciare politiche di incentivazione della produzione di energie rinnovabili, specialmente nella forma di gestione associata delle comunità energetiche.

Ravennam 28 febbraio 2024

Federconsumatori e Spi Cgil