“Circa 40 alberelli piantati l’inverno scorso dal Comune, sono morti per mancanza di manutenzione e acqua nel Parco Ferucci (parco che vinse un anno fa il premio Città del Verde). Ora stanno lì tristi e capitozzati, ancora legati ai pali di sostegno, come crocifissi, ormai senza più linfa, in uno spettacolo desolante.
Ci sembra una modalità terribile mettere a dimora alberi (che andrebbero bagnati nei primi tre anni) e poi lasciarli morire, come se fossero usa e getta.
Ci è giunta voce che il responsabile di questa “incuria” è la ditta appaltante.
Questo non giustifica il disinteresse del comune e la preoccupante tendenza ad affidarsi sempre di più a ditte esterne con appalti al massimo ribasso, senza controllo sul loro operato. Come verrà ridotto il verde pubblico di Faenza se continuiamo ad affidarci a ditte esterne che puntano solo a risparmiare?
Come associazione Faenza Eco-logica chiediamo una risposta a queste domande:
-se si tratta di una ditta esterna, potete per trasparenze dire il nome?
-se si tratta di una ditta esterna, avete intenzione di chiedere il rimborso degli alberi e affidare incarico ai vostri giardinieri o altra ditta per la manutenzione, onde evitare che si ripeta?
-Perché il Comune non ha vigilato sulla manutenzione degli alberi?
-Siamo consapevoli dei mesi difficili post alluvione, ma se il servizio giardini era consapevole che le forze mancavano, perché non ha coinvolto volontari e residenti, onde evitare che gli alberi si seccassero completamente?
-quanti soldi ha speso il comune per questi alberelli e che penalità sono state stabilite nell’affidamento alla ditta, nel caso in cui gli alberelli morissero per mancanza di cura e acqua?
-C’è intenzione di ripiantarli?
-cosa farà il comune per evitare che capiti di nuovo una cosa simile (nel parco ferrucci e altrove) tenendo presente che stiamo andando verso periodi di siccità sempre più lunghi?
Purtroppo non è un fatto raro, capita in tutta Italia: per le ditte esecutrici spesso è più economico ripiantare alberelli ogni autunno (lasciandoli morire d’estate) piuttosto che annaffiarli con costanza per tre anni.
A Milano si è creato il comitato cittadino spontaneo BagnaMI per soccorrere e annaffiare gli alberelli che il comune (tramite ditte esterne) piantava e lasciava morire. Se continuerà questa incuria, stiamo valutando di creare un gruppo simile anche a Faenza.
Ricordiamo che il comune è obbligato per legge a piantare alberi e farne manutenzione affinché non muoiano. A Faenza dallo scorso autunno il Comune ha tagliato o autorizzato il taglio di numerosi alberi di grandi dimensioni, spesso senza urgenti motivazioni, e per legge è obbligato a ripiantarne in misura di 2-3 piccoli per ogni grande abbattuto. A queste “compensazioni” (che comunque sono insufficienti a compensare la perdita di biodiversità) si aggiungono gli alberi che il comune per legge è obbligato a piantare per ogni nuovo nato, senza parlare del progetto di “rimboschimento” di 4 milioni di alberi in tutta la regione, (cifra mai raggiunta e che resta un proclama vuoto).
Ricordiamo che siamo nel pieno di una emergenza climatica ed ecologica e gli alberi sono i nostri più importanti alleati per sopravvivere come specie.”
Faenza Eco-logica