Corruzione negli obitori: 37 indagati. Giro d’affari da 100 mila euro all’anno

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Un’associazione a delinquere dietro alle camere mortuarie di Faenza e Lugo. L’indagine del Reparto Operativo- Nucleo Investigativo dei Carabinieri della Provincia di Ravenna ha portato all’arresto di 6 persone, operatori addetti alle camere mortuarie, dipendenti dell’Ausl Romagna, e all’interdizione dall’attività professionale per 10 titolari di onoranze funebri. Complessivamente sono 37 gli indagati che secondo gli inquirenti hanno preso parte a vario titolo ad un’associazione a delinquere finalizzata a favorire alcune agenzie funebri del territorio e a penalizzarne altre. Il sistema, secondo l’accusa, si reggeva sulla corruzione. Un giro d’affari di 100 mila euro all’anno. Tra i 15 e i 20 mila euro all’anno i ricavi per gli operatori sanitari finiti agli arresti domiciliari. Uno è invece stato condotto in carcere.

Agli operatori delle camere mortuarie, secondo Procura e Carabinieri, veniva in sostanza richiesto di preparare le salme, disobbedendo ad un regolamento dell’azienda sanitaria introdotto nel 2018.
Il sistema avrebbe portato alle imprese un risparmio tra il 50 e il 70% sul costo del servizio, che si traduceva in tariffe inferiori da proporre sul mercato. Agli operatori sanitari inoltre sarebbe stato chiesto di mettere in atto comportamenti ostruzionistici nei confronti delle agenzie funebri concorrenti e di segnalare le salme per le quali i parenti non avevano ancora assegnato l’incarico ad un’agenzia funebre.