Al Comune di Ravenna è stato comunicato che il consorzio Research è stato sottoposto a interdittiva antimafia. Il Comune stesso, per fare opportuna chiarezza su alcune notizie di stampa, aveva rinnovato all’inizio di marzo del corrente anno la complessa procedura di richiesta delle così detta informativa antimafia, rivolta alla prefettura competente per territorio (Salerno) facendosi da subito parte attiva, per quanto di sua competenza, nel voler ricevere chiarezza sulla situazione del consorzio. Tale interdittiva segue quella che aveva coinvolto la precedente impresa esecutrice dei lavori (Passarelli) che aveva visto da parte del consorzio la sostituzione con il consorzio Cear, ai fini della prosecuzione dei lavori. Sin qui tutti gli atti dell’Amministrazione (di competenza dirigenziale) hanno avuto esito positivo di fronte ai tribunali amministrativi, a significare la correttezza dell’operato comunale.

Nel sottolineare, se ce ne fosse bisogno, la completa terzietà e ed  estraneità del Comune di Ravenna dalle vicende che stanno colpendo l’appaltatore di una importantissima opera, fra l’altro per fatti che non coinvolgono il nostro territorio, si ribadisce che il Comune di Ravenna è certamente parte lesa in una vicenda legata alla realizzazione di una opera strategica nell’interesse di tutti di vederla presto realizzata. Come evidente il Comune anche al fine di salvaguardare le risorse dei cittadini e le eventuali azioni risarcitorie dal parte degli appaltatori, nell’ambito degli appalti non può che agire sulla scorta della formali atti adottati dagli organi superiori competenti in materia, cui si farà riferimento per le decisioni che riguardano il futuro della esecuzione dei lavori.