A seguito dei risultati elettorali che penalizzano la Romagna, con solo 9 eletti, è tornata sotto ai riflettori la necessità di riformare la legge che disciplina il voto per il Consiglio regionale. Un tema che le Confartigianato romagnole avevano già sollevato, prima della tornata del 2020.

La sotto rappresentanza dell’area romagnola rispetto a quella emiliana è frutto della legge elettorale approvata nel 2014 che prevede un sistema proporzionale, con un premio di maggioranza per la lista o le liste che appoggiano il candidato presidente più votato e che era già stata utilizzata per le precedenti votazioni.

Le Confartigianato romagnole, già nel 2018, presentarono un nuovo patto di comunità che permettesse di tenere conto del contributo del sistema Romagna alla crescita dell’intera economia regionale.

Nonostante la vitalità del territorio, frequentemente la nostra area passa in subordine su temi chiave, come la viabilità e l’ammodernamento delle infrastrutture viarie e digitali o il turismo. La differenza fra le due anime della regione è evidente, ma la politica regionale si deve impegnare per uno sviluppo equilibrato ed omogeneo di tutto il territorio regionale.

Pur essendo certi dell’impegno e della sensibilità dei nove eletti, non vorremmo che l’esiguità della rappresentanza pesasse nel momento della determinazione delle politiche e delle risorse regionali creando ulteriori squilibri territoriali a svantaggio delle imprese e dei cittadini dell’area romagnola.

La speranza è che, in questa legislatura, tutte le forze politiche s’impegnino per ovviare a questa stortura, modificando la legge elettorale.

Confartigianato di Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini.