La proposta di legge di iniziativa popolare “La partecipazione al lavoro” promossa dalla CISL persegue l’obiettivo di regolamentare l’attiva partecipazione dei lavoratori all’interno delle imprese, come previsto dall’articolo 46 della Costituzione. I 22 articoli della proposta si propongono di promuovere una partecipazione che non si limiti solamente allo sviluppo economico, ma che sia anche uno strumento per il progresso sociale e per il completamento della democrazia.

La legge sulla partecipazione prevede l’introduzione di strumenti come la cogestione, la partecipazione finanziaria, gli incentivi per l’innovazione e la consultazione obbligatoria. Queste misure mirano a promuovere una maggiore democrazia interna, una distribuzione equa degli utili e una stretta collaborazione tra i lavoratori e la dirigenza, al fine di creare un ambiente lavorativo più equo e partecipativo.

La cogestione offre ai lavoratori la possibilità di essere rappresentati e coinvolti direttamente nelle decisioni aziendali, garantendo un equilibrio tra i vari attori all’interno dell’impresa. La partecipazione finanziaria assicura una distribuzione più equa degli utili ai lavoratori e facilita l’accesso a piani di azionariato diffuso, permettendo loro di condividere i benefici degli investimenti azionari. Gli incentivi per l’innovazione premiano le imprese che coinvolgono i lavoratori in progetti innovativi e incentivano i dipendenti a contribuire all’innovazione e all’efficienza dei processi produttivi. La consultazione obbligatoria estende il diritto di consultazione preventiva alle rappresentanze sindacali, garantendo che le decisioni che riguardano i lavoratori siano prese tenendo conto delle loro opinioni, rafforzando così la tutela dei diritti dei lavoratori e il dialogo sociale.

La CISL considera questa proposta un passo significativo verso l’istituzione di un sistema lavorativo più collaborativo, in cui i lavoratori hanno voce in capitolo nelle decisioni aziendali e beneficiano di una distribuzione più equa degli utili. L’implementazione di questa legge porterebbe miglioramenti tangibili in termini di equità e partecipazione, contribuendo a rafforzare i principi di democrazia e solidarietà nella società nel suo complesso.

“Questa proposta di legge incarna appieno la storia, l’identità e lo spirito della CISL, un sindacato da sempre riformista, contrattualista e partecipativo, che cerca di interpretare i cambiamenti del mercato del lavoro e le nuove esigenze dei lavoratori – dichiara il segretario generale CISL Romagna Francesco Marinelli -. Tale iniziativa potrebbe portare benefici come l’aumento della motivazione, il miglioramento della qualità del lavoro, l’aumento della produttività, la riduzione delle delocalizzazioni, il miglioramento della salute e della sicurezza, l’incremento degli investimenti e la coesione sociale nel tessuto aziendale del territorio”.

“La proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori potrebbe suscitare interesse e attenzione presso le imprese del territorio romagnolo, che comprende sia piccole e medie imprese che aziende di rilevanza nazionale e internazionale. Le aziende che già adottano pratiche di partecipazione dei lavoratori potrebbero accogliere positivamente questa proposta di legge, poiché si allinea ai valori e alla filosofia che già praticano. Per queste imprese, la cogestione, la partecipazione finanziaria e la consultazione obbligatoria potrebbero essere opportunità per rafforzare il coinvolgimento dei dipendenti e migliorare la collaborazione tra lavoratori e dirigenza”.

“A livello nazionale, la raccolta firme è iniziata il 1° giugno presso piazza del Popolo a Roma. Nel nostro territorio romagnolo, sarà possibile firmare presso tutte le sedi principali CISL Romagna. Inoltre, organizzeremo incontri informativi e dibattiti pubblici coinvolgendo lavoratori, imprenditori e altri attori interessati, al fine di spiegare i dettagli della proposta, rispondere alle domande e stimolare il dibattito sul tema”.