In varie parti della nostra regione stanno comparendo manifesti, commissionati dal movimento anti-aborto e anti-scelta, invocanti un presunto diritto di non abortire, che utilizzano persino l’immagine delle persone con sindrome di Down per colpevolizzare maggiormente le donne,  come se oggi esistesse un obbligo ad abortire.

Si tratta di una volgare e disonesta strumentalizzazione politica a opera di associazioni oscurantiste che affrancano posizioni dichiarate anche dal governo attuale rispetto al diritto di scelta delle donne. La campagna ricalca infatti le dichiarazioni del ministro/cognato della premier che solo pochi mesi fa dichiarava: “Vogliamo dare alle donne il diritto a non abortire, ad esempio per motivi economici”. Ebbene, siamo le prime a chiedere maggiori investimenti nel sociale e nel welfare e una stabilità del lavoro che consenta alle donne di scegliere liberamente e con serenità il loro futuro, ma dobbiamo constatare invece che oggi, in questo Paese si continua a tagliare sullo stato sociale lasciando  fette sempre più larghe della popolazione in grosse difficoltà economiche,  costringendo sempre più spesso le donne a rinunciare al loro lavoro per sostituirsi alle carenze sociali dello Stato.

Fenomeni di dubbio gusto, come   la proposta di legge sulla la sepoltura obbligatoria dei feti, ed il divieto della somministrazione della pillola abortiva in alcune Regioni,  sono chiaramente attacchi alla libertà di scelta della donna e alla sua insindacabile autodeterminazione.  Siamo consapevoli quindi che queste associazioni che si dichiarano pro vita,  intendono negare la libertà e la competenza di ogni donna di prendere decisioni riguardo alle proprie gravidanze, al proprio progetto di vita, nel tentativo di  sostituirsi ad essa nelle decisioni che la riguardano  e proprio per questo rimaniamo vigili a difesa della piena e corretta applicazione della legge 194, quale imprescindibile strumento di libertà.

L’ultima parola è e resta della donna.  Sarebbe meglio che queste associazioni unitamente al Governo spostassero questa parossistica attenzione da feti, embrioni e uteri verso le centinaia di migliaia di esseri umani che rischiano e perdono la vita per arrivare in Europa perché ostacolati da una politica razzista e xenofoba.