Avviare un piano di ristrutturazione e riorganizzazione aziendale finalizzato a ricostruire il rapporto di fiducia con i soci conferenti e con tutti gli interlocutori, con l’obiettivo di chiudere il bilancio 2019 in attivo e avviare il percorso di risanamento economico-patrimoniale e il riequilibrio finanziario. E’ questo l’impegnativo mandato del nuovo consiglio di amministrazione della cooperativa Cesac (Centro Economico Servizi Agricoli e Cantina) guidato dal neopresidente Michele Filippini, eletto al vertice della storica cooperativa di Conselice (Ra), a seguito delle dimissioni rassegnate dal precedente presidente, vicepresidente e collegio sindacale.
Quarantotto anni, laureato, con una comprovata esperienza amministrativa e gestionale sia nelle istituzioni pubbliche che nel mondo imprenditoriale, Filippini ha assunto la presidenza a seguito della crisi economico-finanziaria che ha portato Cesac a chiudere il 2017 con una perdita di 1,7 milioni di euro.
“La recente cessione del ramo d’azienda orticole e quarta gamma alla Patfrut di Monestirolo (Fe) – spiega Filippini – rappresenta l’elemento iniziale su cui si basa il piano di risanamento di Cesac. Sotto il profilo finanziario, questa importante operazione ci consente di iniziare a fare fronte al pagamento dei prodotti conferiti dai soci, in particolare cereali e orticole. Contemporaneamente, possiamo risanare il bilancio e di conseguenza ricapitalizzare la società, in piena collaborazione con gli istituti bancari”.
L’accordo con Patfrut, reso possibile anche dal contributo del sistema cooperativo, ha tamponato le difficoltà registrate negli ultimi mesi, ma – precisa il neopresidente – “il vero lavoro di ristrutturazione di Cesac comincia adesso con la ricostruzione del rapporto con i soci, il raggiungimento dell’equilibrio tra il contenimento dei costi e la qualità dei servizi, la riorganizzazione del personale in base alle principali attività di business, il migliore utilizzo delle risorse materiali della cooperativa”.
A tale proposito, è stato nominato Sauro Bettoli come procuratore speciale di Cesac; a lui è stato affidato il compito di realizzare il piano di risanamento, basato in particolare sulla diminuzione delle spese generali e sulla riorganizzazione della struttura tecnica e amministrativa.
Questa importante azione di ristrutturazione deve necessariamente tenere conto della nuova ‘fotografia’ di Cesac, che con la cessione del ramo orticole e quarta gamma a Patfrut vede il fatturato diminuire di un terzo e la forza lavoro di circa due terzi: gli addetti passano infatti da 255 a 58 (con 115 dipendenti, tra fissi e stagionali, assorbiti dalla Patfrut e gli altri 75 usciti volontariamente), mentre il fatturato scenderà nel 2018 da 63 a circa 45 milioni di euro. Si sta definendo una riorganizzazione dei servizi e degli stabilimenti tutti dislocati  in  Provincia  di  Bologna  (Sant’Antonio  di  Medicina, Via Nuova di Medicina,
Altedo, Sala Bolognese, San Matteo della Decima) a parte la sede di Conselice nel Ravennate.
“Il piano di risanamento – conclude il presidente Filippini – ha l’obiettivo di migliorare la redditività aziendale e offrire garanzie ai soci. Per questo, si prevede un controllo di gestione molto più puntuale e un recupero di marginalità negli asset strategici della cooperativa attraverso una riduzione di costi: cereali, mezzi e servizi tecnici, vitivinicolo. L’obiettivo è quello di condurre Cesac a chiudere il 2019 con un bilancio in attivo, ma già alla fine del 2018 vogliamo riportare in utile la gestione caratteristica dei singoli settori. In questo percorso saremo accompagnati dall’intervento finanziario del sistema Confcooperative, la nostra Organizzazione di riferimento che si è subito mossa a tutti i livelli per salvaguardare soci e lavoratori e che sarà al nostro fianco per il nuovo corso di Cesac”.