Il Gruppo Europa Verde dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ha depositato oggi un’interrogazione per chiedere alla Giunta regionale se non ritenga opportuno incaricare il Presidio Organizzativo sul Climate Change (POCC) e il Servizio Valutazione Impatto e Promozione Sviluppo Sostenibile (VIPSA) di mettere a punto una metodologia per la valutazione ex ante degli specifici effetti climatici degli atti di programmazione, al fine di poter stimare preventivamente a) se, come  e quanto l’attuazione di tali provvedimenti, direttamente o indirettamente, possa incidere sull’incremento delle emissioni di gas serra all’origine del cambiamenti climatici, b) gli effetti sinergici/cumulativi in materia di emissioni climalteranti con altri atti di programmazione e pianificazione.

Europa Verde chiede inoltre alla Giunta di riferire periodicamente nelle commissioni competenti gli esiti del monitoraggio dei risultati conseguiti in materia di riduzione delle emissioni di gas serra al fine di riparametrare, in caso di scostamento dagli obiettivi iniziali, azioni e target in successivi provvedimenti.

“Con l’interrogazione depositata oggi Europa Verde sollecita la Giunta a impegnarsi sul fronte del contrasto al global warming tramite strumenti di valutazione preventiva degli effetti climalteranti dei propri atti di programmazione. Seguendo le nuove indicazioni europee che si ispirano al principio di “Do No Significant Harm” (non arrecare danno significativo agli obiettivi ambientali),  l’interrogazione di Europa Verde sollecita l’amministrazione regionale a dotarsi di metodi di valutazione ex ante delle emissioni di CO2 equivalente sui provvedimenti regionali di programmazione, compresi quelli che riguardino settori che non hanno correlazioni evidenti con il settore energetico, la mobilità e i trasporti e con attività notoriamente all’origine dell’emissione di gas serra, in modo da evitare deliberazioni che comportino emissioni climalteranti nascoste e non quantificate – afferma Silvia Zamboni, capogruppo di Europa Verde e Vice-Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna – Stando agli ultimi dati dell’inventario Arpae, l’Emilia-Romagna registra emissioni annue pro capite di CO2 equivalente pari a 8,4 tonnellate, una cifra nettamente superiore alla media nazionale che nel 2020 era di 5 tonnellate. La Legge europea sul clima approvata nel 2021 ci impone di ridurre del 55% le emissioni climalteranti entro il 2030 e di raggiungere la neutralità carbonica al 2050. Con il Patto per il Lavoro e il Clima, la Regione Emilia-Romagna si è impegnata a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e il 100% di rinnovabili al 2035. Nel 2017 i consumi coperti da fonti rinnovabili erano però pari solo all’11% del totale. È chiaro quindi che bisogna correre e adottare in tutti i comparti dell’Amministrazione provvedimenti coerenti con gli obiettivi europei e regionali. Europa Verde è impegnata, come forza di maggioranza, a portare contributi finalizzati ad accelerare la svolta ecologica e la decarbonizzazione della produzione e dei consumi energetici regionali, tenendo conto in tutti i provvedimenti di programmazione. Ci rendiamo conto che applicare in maniera estensiva la valutazione ex ante degli effetti climatici rappresenta un obiettivo sfidante.  Non di meno, l’emergenza climatica deve spingerci ad evitare di approvare atti con effetti climatici contraddittori tra di loro”.