“È oramai sotto gli occhi di tutti i cittadini ravennati la degradante e avvilente situazione di quel che rappresentava un tempo la zona industriale e commerciale più viva della nostra Ravenna. La Zona Bassette fino ai primi anni 2000 ha rappresentato per un lungo periodo un vero e proprio punto di riferimento per tutte quelle categorie di lavoratori in particolar modo operai, artigiani, meccanici, gommisti, autotrasportatori etc..oltre a un numero importante di capannoni, magazzini e attività i quali a loro volta davano vita ad un discreto indotto come bar, ristoranti, mense e tabacchi.
Sono passati circa 16 anni da allora è la stessa zona ora si presenta desertica e abbandonata a se stessa sotto tutti i punti di vista. Multiple testimonianze cittadine evidenziano zone abbandonate al degrado, recinzioni sulle fiancate delle strade principali crollate ed ingoiate da erbacce e rovi cresciuti a dismisura, il manto stradale in generale delle vie e delle rotonde non è adeguato per un traffico “pesante” e ogni tot anni viene rifatto sempre con lo stesso criterio errato sprecando così altro denaro pubblico. Gli autotrasportatori purtroppo non godono di un’area servizi a loro dedicata con bagni e parcheggio attrezzato e ben segnalato quindi vige il caos così ogni pertugio diventa motivo di parcheggio selvaggio per camion e autoarticolati vari. Mancano i controlli e crescono le zone con via vai di persone, schiamazzi e scambio tra un veicolo e l’altro quasi a far pensare a prostituzione e/o spaccio sotto gli occhi dei pochi e avviliti residenti rimasti. Le telecamere all’ingresso ed uscita dalle vie principali sono installate ma a questo punto ci chiediamo se siano in funzione oppure no. L’ area dello scolo Fagioli è diventata luogo di scarico rifiuti di tutti i generi. Ora basta, a seguito di numerose segnalazioni la Lega Ravenna chiede a gran voce all’amministrazione comunale di ridare dignità, decoro e vita a quello che un tempo rappresentava il fiore all’occhiello di tutto un mondo lavorativo e produttivo ora in difficoltà. Chiaro che se al degrado ci aggiungiamo altro degrado sicuramente non si invogliano le aziende ad investire in quella zona, così da rivalutarla e magari ridargli lo smalto che merita. Siamo convinti che con una seria rivalutazione dell’intera area si possano fare scelte strategiche mirate volte a far ripartire un meccanismo produttivo che negli anni ci ha dato tanto.”