“Lo abbiamo ripetuto più volte: sui balneari il regime attuale di canoni irrisori e di criticità croniche, dove i più scaltri si fanno beffe di chi lavora in modo corretto e virtuoso, non può più esistere nel 2023. Con il rinvio messo a punto nel Milleproroghe il governo dei patrioti di Giorgia Meloni si prende una grande responsabilità, perché ci porta alla prova di forza con l’Ue e soprattutto prosegue la colossale presa in giro nei confronti di tutto il settore. Questo perché il percorso che porterà a un sistema di gare pubbliche è inesorabile. La verità è che la Meloni è stata costretta a regalare la bandierina a Lega e Forza Italia che ovviamente, con i loro capricci, alla fine l’hanno spuntata. Ne pagheranno il prezzo imprese, lavoratori e utenti: se questo comparto decisivo per il turismo italiano rimane irriformabile lo si deve solo alle scelte surreali di questo sgangherato Centrodestra. Una coalizione che non va d’accordo su nulla, ma che soprattutto conferma come siano pronti a paralizzare il paese per un pugno di voti. Il Movimento 5 Stelle resta convinto che le spiagge italiane, da beni pubblici quali sono, debbano essere assegnate tramite gare ad evidenza pubblica. Per i sovranisti dello sdraio invece va bene questo pesante clima di incertezza che blocca un comparto strategico del Paese, indebolisce l’offerta turistica di tante località balneari e impedisce agli stessi operatori del settore di progettare il futuro”.