Nella seduta di giovedì 23 dicembre il consiglio comunale ha approvato la ricognizione periodica delle società partecipate, ai sensi dell’articolo 20 del decreto legislativo numero 175 del 2016. La delibera è stata approvata con 20 voti favorevoli (gruppi Pd, Lista de Pascale sindaco, Ravenna Coraggiosa, Movimento 5 Stelle e Pri) e 8 contrari (Forza Italia Berlusconi per Ancarani – PrimaveRa Ravenna, Lega Salvini Premier, Fratelli d’Italia, Viva Ravenna, Lista per Ravenna – Polo civico popolare, La Pigna – Città – Forese e Lidi) ed è stata illustrata dall’assessore alle Società partecipate Giacomo Costantini.

L’assessore ha spiegato che si tratta di una verifica periodica annuale prevista dalla legge, che in questo caso fotografa la situazione delle società partecipate direttamente o indirettamente dal Comune per quanto riguarda l’anno 2020, con alcuni focus sugli elementi più importanti che hanno caratterizzato l’andamento delle diverse società anche nel 2021, come ad esempio la presentazione del primo bilancio di sostenibilità da parte di Ravenna Holding. La ricognizione effettuata – si è conclusa la presentazione dell’assessore – non ha fatto emergere la necessità di piani di razionalizzazione.

Sono intervenuti i consiglieri Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna – Polo civico popolare), Alberto Ancarani (Forza Italia Berlusconi per Ancarani – PrimaveRa Ravenna), Daniele Perini (Lista de Pascale sindaco), Renato Esposito (Fratelli d’Italia) e Giacomo Ercolani (Lega Salvini Premier).

Il gruppo Lista per Ravenna – Polo civico popolare ha motivato la propria posizione fortemente contraria sottolineando come, in generale, a parere del gruppo, l’assetto delle partecipate limiti fortemente la trasparenza e l’azione di indirizzo e controllo del consiglio comunale; e il fatto che, anche se la legge chiede piani di razionalizzazione, alla fine non cambi mai nulla in tale assetto.

Il gruppo Forza Italia Berlusconi per Ancarani – PrimaveRa Ravenna ha condiviso la posizione di Lista per Ravenna ammettendo che la ricognizione è contabilmente corretta, ma precisando che è la fotografia di scelte politiche mai condivise e concludendo di ritenere che la ratio della legge che ha previsto la ricognizione fosse ben diversa da come i Comuni hanno deciso di ottemperarvi.

Il gruppo Lista de Pascale sindaco ha difeso il modello delle società partecipate, facendo alcuni esempi, in particolare ricordando l’importante ruolo svolto a favore della cittadinanza dalle Farmacie comunali durante la pandemia. Ha anche fatto notare che si tratta di un modello replicato da moltissimi Comuni in Italia.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha dichiarato di condividere le posizioni dei gruppi Lista per Ravenna – Polo civico popolare e Forza Italia Berlusconi per Ancarani – Primavera Ravenna ed espresso molte perplessità sulla gestione delle partecipate, che di fatto è lo specchio delle politiche del Comune, sulle quali c’è una diversità di opinioni di fondo. Da qui il voto contrario.

Il gruppo Lega Salvini Premier, pur riconoscendo che la delibera è un atto tecnico sul quale non si rileva nulla da dire, ha condiviso pienamente le posizioni espresse dai gruppi di opposizione che lo hanno preceduto nel dichiarare il proprio voto, sostenendo che Ravenna Holding rappresenta un elemento distorsivo del mercato ravennate.