“Via Antica Milizia, posta tra via Stradone e via dei Poggi, al centro il complesso parrocchiale di San Simone, definita dai piani e dai regolamenti urbanistici di Ravenna come asse commerciale, era fin dall’origine, prima ancora che sorgesse viale Europa, un strada urbana importante a doppio scorrimento, idonea a collegare la periferia sud-est della città col centro storico. Le si prospetta però un futuro molto più intenso.

Il 21 febbraio scorso, la Giunta de Pascale ha approvato definitivamente il piano Conad/Antica Milizia nord, che, su oltre 7 ettari mezzo di terreni agricoli tra via Stradone e via Destra Canale Molinetto, edificherà tra l’altro 126 alloggi, per 383 abitanti, e due grandi supermercati di pari grandezza, uno alimentare, l’altro non alimentare, per un totale di 5.000 metri quadrati. Era tuttavia già in fase avanzata di costruzione il piano urbanistico-edilizio Antica Milizia sud/Parco Cesarea, delle società Ritmo e Sibilla, che prevede tra l’altro di costruire, su oltre 21 ettari di terreno ex agricolo, edilizia residenziale per 1.884 abitanti ed un grande supermercato Esselunga. La sua rete stradale interna e il Parco Cesarea sono già stati realizzati. Lì a fianco, finanziati dall’Unione Europea, sorgeranno, entro il 2026, una Casa della Salute ed un piccolo Ospedale di Comunità, che avranno a disposizione 38 ambulatori medici, aree di diagnostica e 21 posti letto territoriali per le cure intermedie.

Nonostante sia dunque destinata a reggere e in parte già regge, questo formidabile sviluppo di edilizia residenziale/commerciale e di servizi pubblici, via Antica Milizia ne mostra però, a chiunque la percorra con qualunque mezzo o a piedi, la carreggiata e la pista ciclopedonale in condizioni disastrose.

Il 13 novembre scorso, un concittadino indirizzò al Comune, a nome di un gruppo di persone residenti in zona, il seguente messaggio: Con la presente, intendo portare alla vostra attenzione la situazione drammatica della pavimentazione in cui versa via Antica Milizia. Allego alcune foto scattate nel tratto tra l’intersezione con via Giustino Fortunato e rotonda Unteregger su via Se Sanctis, sicuramente il più scassato, anche a causa, purtroppo, dei pini presenti a bordo strada. Mi chiedo se sia intenzione del Comune porre rimedio, con un serio intervento di pavimentazione integrale, a questa situazione, che sta via via peggiorando anche a causa del traffico sempre maggiore”. Nonostante, la risposta sia stata: “La segnalazione è stata messa in sicurezza mediante la chiusura delle buche in asfalto”, cioè con le solite toppe, nulla di ciò si è neppure visto. In quel tratto, il dissesto colpisce la corsia sud e metà della corsia nord. Ma non ne sono esenti neppure gli altri tratti. In quello tra via Stradone e via Isonzo, “gobbe” evidenti e pericolose, dovute alle radici dei pini che spaccano il manto asfaltato, rendono spesso pressoché inagibile sia la carreggiata, che la pista ciclopedonale. Tra via Isonzo e via Fortunato, le gobbe erano state parzialmente risolte qualche anno fa, tagliando le radici e ripavimentando la strada, lasciando però un gradino di almeno un paio di centimetri tra l’asfalto nuovo e quello vecchio. Non mancano qua e là le buche e sono diffuse anche delle “ragnatele”, che, col continuo passaggio di veicoli, si sgretoleranno, formando nuove buche. Un corredo di foto documenta, a campione, una situazione già inammissibile, ma destinata a diventare insostenibile man mano che si espanderanno le nuove vistose costruzioni.

È fuor di dubbio che interventi di manutenzioni ordinaria, la cui latitanza ha peraltro contribuito allo sfacelo, o addirittura i soliti rattoppi, possono risolvere solo momentaneamente le situazioni più gravemente vistose e pericolose di via Antica Milizia, mentre se ne impone invece un progetto straordinario di risanamento profondo, che la Giunta comunale, pur dando il via a lottizzazioni macroscopiche che gravano tutte su questa strada, non sembra aver preso neppure in considerazione, confermando le proprie debolezze programmatiche.

S’impone dunque che il sindaco risponda alla richiesta di conoscere se e come intenda disporre che si provveda a tale inescusabile omissione di interventi risolutivi.”