“Il Comitato Nuova Isola San Giovanni Ravenna, fondato e riconosciuto dal Comune di Ravenna nel 2017, è formato da 107 cittadini residenti in zona stazione ferroviaria. Il 19 luglio scorso ha suscitato molto clamore una loro lettera di protesta, in cui dichiarandosi “esasperati, stanchi, arrabbiati, offesi, delusi”, hanno esposto, in 14 punti, le condizioni di degrado in cui versa la zona, altrimenti fiore all’occhiello della nostra città. Il primo era il seguente: “Solo in viale Pallavicni mancano una dozzina di platani da anni ed anni. Davanti al sottopasso sembra il deserto! Scritto, anche da Ancisi….nessuna risposta”.

Interrogazione del 22 gennaio 2022

In realtà, me ne occupai in proprio il 22 gennaio 2022, quanto, raccogliendo la segnalazione di un concittadino, presentai al sindaco un’interrogazione, accompagnata da alcune foto, sui “Platani decimati nei viali della Stazione”. Contai, forse per difetto, 18 stalli vuoti, soprattutto in viale Pallavicini, del quale appariva addirittura compromessa anche l’estetica. Commentai così: “Il centro storico ha rari viali alberati, nessuno con la doppia fila come questi, per cui il Comune dovrebbe evitare di mandarli in malora. Si dovrebbe almeno effettuare la ripiantumazione dei platani in tutti gli stalli vuoti dei viali della stazione”. Chiesi che si sostituissero gli alberi decimati con altrettanti platani, che crescono rapidamente diventando anche molto alti, spesso tra i 20-30 metri, ma la cui semina deve essere fatta nel mese di aprile.

Progetto approvato a gennaio 2023

Dopo alcune insistenze, la Giunta comunale partorì finalmente, nel gennaio 2023 un progetto unico per la “Posa di nuove alberature nei viali Santi Baldini/Pallavicini/Farini e in piazza Rosmini”. Anche sul parco di questa piazza, esistente, ma rinsecchito e deserto, nei pressi del Lidl di via Lercaro, il problema era stato sollevato dal sottoscritto con un’altra interrogazione al sindaco. Nei tre viali della stazione i platani mancanti, addirittura 30, sarebbero stati sostituiti piantando altrettante essenze di platano con circonferenza di cm 25/30, servite da un tubo di drenaggio microforato perché fossero dovutamente innaffiate fino all’attecchimento. Nella “piazza verde Rosmini – affermava la relazione tecnica del progetto – nel tempo si sono perse alcune alberature, per cui durante l’estate l’area risulta molto assolata e scarsamente fruibile, per cui si ritiene necessario intervenire reintroducendo le piante mancanti (2 platani, 3 querce e 4 olmi, con circonferenze di cm 16/18), in tal modo riducendo la bolla di calore estiva nell’area”. Mi compiacqui del progetto, anche perché il contratto del successivo imminente appalto prevedeva, su entrambi gli interventi, la manutenzione e la garanzia per due anni da parte della ditta incaricata, la quale avrebbe inoltre dovuto comunicare la data degli innaffiamenti almeno con tre giorni di anticipo, onde il Comune potesse controllarli.

È passato però anche aprile 2023 e non si è visto niente. Da un primo contatto informale ho saputo che c’è il finanziamento delle opere, ma non è stato neppure avviata la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori.

Per ora non vado oltre, se non per interrogare il sindaco sulle ragioni di tanta sciatteria e chiedergli se aprile 2024 sarà la volta buona perché sia restituita dignità al verde della zona stazione e reso umano quello di piazza Rosmini”.