Alla nostra nota stampa, pubblicata oggi dal Corriere di Ravenna, sulle “Cinque proposte di Lista per Ravenna per attrezzare e rafforzare la Polizia municipale sul fronte sicurezza”, il vice-sindaco Eugenio Fusignani, assessore alla Sicurezza e alla Polizia municipale stessa, ha replicato come segue: “Sull’utilità del Taser bisogna compiere analisi approfondite, ma il resto delle proposte di Ancisi sono solo vaneggiamenti. Pregiudizialmente, non sono contrario all’implementazione dei Taser, ma prima di tutto bisogna capire se e quanto possono essere utili. Rispetto ad Ancisi, io sarei un po’ più cauto. La polizia municipale deve essere una forza di polizia specifica e agire solo nell’ambito delle sue competenze. Siamo un supporto fondamentale, ma non andiamo a sostituire l’intero sistema di sicurezza”. E ancora: “Apprezzo che Ancisi provi a dare un contributo, ma le altre proposte sono dei semplici vaneggiamenti”.

Vaniloquente e incauto è invece lui. Quando leggerà la nota e i cinque testi, avrà modo di scoprire come la cautela che pervade le nostre richieste sia massima. Per il Taser ci siamo limitati a chiedere, come consente la legge, una fase sperimentale di sei mesi in cui siano impegnati, su base volontaria, due agenti del Corpo”, dopodiché si valuterà se e come introdurlo, con ogni precauzione, per alcuni servizi. Ma tutte le proposte sono già state attivate in altri Comuni. Se i loro amministratori vaneggiano, deve prendersela col partito a cui fa da stampella. Sono infatti tutti del PD i sindaci delle città importanti che, anche solo nella nostra regione, sperimentano già lo storditore elettrico Taser (Bologna e Reggio Emilia); hanno prolungato i turni di vigilanza stradale fino alle 2 di notte (Cesena); hanno in dotazione un drone (Forlì e Cervia); utilizzano i cani antidroga, pur senza essere capitale dello spaccio (Bologna, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e Rimini). Sull’utilità dei canti antidroga, basterebbe che Fusignani si rileggesse ciò su cui Lista per Ravenna aveva interrogato il sindaco un anno fa (http://www.comune.ra.it/Comune/Consiglio-Comunale/Gruppi-consiliari/Comunicazione-dei-Gruppi/Gruppo-Consiliare-Lista-per-Ravenna/Comunicati-interventi-e-iniziative/Cani-antidroga-anche-nella-Polizia-municipale-di-Ravenna). E numerosi sono, in tutta Italia, i Comuni i cui corpi di polizia partecipano ai corsi gratuiti, riconosciuti dal Ministero, che, attraverso l’uso dei kit di automedicazione “Bleeding Control”, mettono in grado i loro agenti di bloccare i sanguinamenti gravi, prodotti da armi o da incidenti, che in Italia provocano 30 mila morti l’anno.

UNA VERA POLIZIA CIVICA
È ben chiaro, se mai, che tra Fusignani e Lista per Ravenna c’è una distanza abissale su come la Polizia municipale deve operare. Secondo lui, per far rispettare il codice stradale basta spargere ovunque degli autovelox; contro le trasgressioni ai 104 regolamenti comunali che disciplinano l’ordine, la sicurezza, la salute, la socialità, la cultura, il tempo libero ecc. della comunità, basta incassare 300 mila euro di multe in un anno, il 2,1% rispetto ai 13,7 milioni che si intende riscuotere solo per le infrazioni al codice stradale (scritto nel bilancio del Comune per il 2019); per la sicurezza e l’ordine pubblico, basta moltiplicare le telecamere, senza che le guardi nessuno. Per noi, i 200 agenti oggi in ruolo nella Polizia municipale, più i 30/40 stagionali, devono stare molto su strada, a dirigere e controllare il traffico laddove c’è caos o pericolo; i 75 agenti di ruolo nella polizia di quartiere, più gli stagionali, devono vigilare fisicamente su quanto succede giorno per giorno, nei rispettivi quartieri o località del forese e del mare, in violazione delle leggi e dei regolamenti; meno orpelli e fronzoli, più strumenti e mezzi operativi utili o indispensabili. Dalla Polizia municipale, vogliamo dunque un presidio visibile e costante del territorio, nonché controlli veri ed efficaci contro i disordini e l’insicurezza che gravano sulla comunità e sulle proprietà pubbliche e private.

Si comprende dunque come le nostre proposte turbino il tranquillo sedere del vice-sindaco sulla propria poltrona, incrinandone il ritmo giornaliero dei comunicati, interviste, dichiarazioni, ecc. magniloquenti del nulla.

Vedremo in consiglio comunale se la pensano così anche De Pascale e la maggioranza che a lui risponde. Giudicheranno i cittadini.