Aveva 83 anni. Profondamente appassionato del suo lavoro, è stato attivo nel suo forno di via Lanciani fino all’ultimo. I funerali avranno luogo domani alle 15, nella chiesa di Santa Maria del Torrione, i funerali di Claudio Verlicchi, storico maestro panificatore ravennate morto a 83 anni domenica sera. Profondamente appassionato del suo lavoro, è stato attivo nel suo forno di via Lanciani fino all’ultimo, fino a quando, un paio d’anni fa, alcuni problemi di salute lo hanno costretto a mettersi a riposo. «Mio padre – racconta il figlio Giuseppe Verlicchi, presidente dei panificatori di Ascom Confcommercio Ravenna – aveva iniziato prestissimo a Fusignano, quando aveva solo dieci anni, in seguito, attorno ai 18 aveva aperto un’attività in proprio assieme ai fratelli e alle sorelle, quattro in tutto». Quando ognuno di loro si era creato una famiglia si erano divisi, aprendo diversi forni in autonomia e Claudio Verlicchi si era trasferito a Ravenna nei primi anni Settanta. «Prima però – prosegue il figlio – aveva aperto ad Alfonsine la prima pizzeria tavola calda della località, mostrando di essere un vero precursore nel settore». Claudio Verlicchi era vedovo, la moglie si chiamava Rosa Balbi, e lascia i figli Giuseppe, Alessandra, Veronica. A Ravenna aveva lavorato in diversi forni e pasticcerie: Giorgioni, La Veneziana, Babini. Finché aveva rilevato un forno tutto suo in via di Roma, La Fornarina, dove aveva continuato a lavorare per dieci anni.
Quindi dal 1995 aveva aperto in via Brunelleschi, con il figlio Giuseppe tuttora a capo dell’attività, e negli ultimi anni si era occupato del forno di via Lanciani insieme alla moglie. «La sua – conclude Giuseppe Verlicchi – era una passione vera, che lo ha accompagnato per tutta la vita.
Ha lavorato finché ha potuto e ne ha avuta la possibilità e non si è mai tirato indietro quando si trattava di insegnare ai bambini delle scuole il mestiere, come capitava in occasione del Festival europeo del pane. Gli piaceva tantissimo l’idea di trasmettere ai più giovani quello che lui aveva imparato e coltivato per tutta la vita». Vicinanza e affetto nei confronti del figlio Giuseppe esprimono il presidente provinciale dei panificatori, Giancarlo Ceccolini, i presidenti, consiglieri e funzionari dei sindacati panificatori di Cervia, Faenza, Lugo e Ravenna.”