“Il giorno di Natale mi sono arrivatitanti messaggi di paura dai miei amici alluvionati”. Lo riferisce Elena Ugolini, consigliera regionale ed ex candidata in Regione, un anno fa, principale avversaria di Michele de Pascale. “Mi ha colpito in particolare quello che mi ha scritto una persona che vive tra Faenza e Ravenna, alluvionata tre volte:
‘In questo momento sono distrutta, ci sarebbe troppo da dire. Siamo in ansia, abbiamo tirato su i mobili, speriamo bene… Qui non hanno ancora pulito il fiume e fatto le vasche di colmata. Vicino a casa mia avrebbero dovuto fare la cassa di espansione di San Tomè (per il fiume Montone) ed è stata trasformata poi in foresta con specie di animali protetti: è una cassa che avrebbe potuto aiutarci durante le alluvioni. Poi c’è lo spazio sotto il ponte dell’autostrada Faenza-Forlì relativo al fiume Montone che è troppo ridotto: bisognerebbe dragare il fiume o modificare il ponte perché è troppo basso. Poi bisognerebbe pulire il fiume Montone perché è ancora troppo pieno di vegetazione. Pulirlo per bene fino al mare. Hanno pulito solo un tratto perché abbiamo fatto una denuncia… Poi bisognerebbe mettere le palancole di sostegno all’argine faentino del Rio Cosina che durante le ultime tre alluvioni ha sempre rotto o tracimato. L’unica cosa che hanno fatto in Regione è fare la pista ciclabile sul Montone: questo però ha alzato l’argine del Montone, così ora l’argine dell’affluente Rio Cosina risulta 70 cm più basso, quindi doppiamente più fragile. Stiamo in ansia, tirati su i mobili, speriamo bene’ “.
Un altro messaggio, ricevuto da Ugolini, di un alluvionato che ha la casa vicino a Budrio: “Alla luce di quanto è accaduto in questi due giorni non è pensabile che la soluzione possa essere l’evacuazione delle persone. Vivere in apprensione appena piove e andare a letto con l’ansia ingerendo un calmante non può essere la normalità. L’allerta non è un avviso su un cellulare, ma è nella nostra testa, nel nostro cuore. Tutti manteniamo una calma apparente per non farci travolgere. Spero che dopo quest’ultima alluvione in Regione prendano seriamente le tue proposte. Perché la sicurezza, come la sanità, non ha colore politico. Siamo delle persone e come tali dobbiamo essere considerate”.
La consigliera regionale critica i lavori svolti dopo le alluvioni: “La nota dolente è che si sono fatti i lavori dove ci sono state diffide e denunce:non c’è un piano sistematico di pulizia dei fiumi e di costruzione delle opere necessarie. Siamo appesi alla paura che piova e alla fortuna che smetta di farlo.
In Assemblea legislativa, il presidente De Pascale, a proposito del dissesto, tre giorni fa ha detto che noi della minoranza siamo come gli ultimi giapponesi dopo la Seconda guerra mondiale che cercano il nemico perché non sanno che è già finita la guerra.
Già dieci giorni fa avevamo chiesto, d’accordo con la maggioranza, di convocare urgentemente una Commissione Territorio, chiedendo un’informativa a Rontini e Curcio sullo stato dei lavori. L’obiettivo è approvare una risoluzione comune che metta in ordine una prospettiva di intervento futuro che salvaguardi i cittadini e il territorio”.
Secondo Ugolini: “Non si può andare avanti a spot, senza persone competenti alla guida. Siamo in una situazione fragile, siamo sempre esposti e in tre anni non è ancora stato impostato un lavoro complessivo di prospettiva. Occorre usare i dati per prevedere, per prevenire i problemi, per gestire le emergenze e per fare i lavori ordinari e straordinari in modo efficiente e coordinato”.
























































