Il nuovo dormitorio di Santa Teresa, i cui lavori sono già iniziati, avrà anche le sue 24 porte ignifughe, grazie ai fondi raccolti su ideaginger.it, con la campagna “Apri le porte dell’accoglienza” partita lo scorso 7 febbraio. A fronte di un obiettivo iniziale di 5mila euro, che avrebbe permesso di acquistare le prime sei porte, in poco più di due mesi sono stati raccolti 22.343 mila euro (447% dell’obiettivo raggiunto). Un traguardo reso possibile grazie alla generosità di 80 sostenitori – persone, aziende e associazioni del territorio -, che hanno scelto di stringersi attorno all’Opera Santa Teresa nella realizzazione di questa significativa opera di carità a favore della comunità. 

“Ringraziamo con affetto e gratitudine quanti ci sono stati vicini in questo percorso – afferma il vice direttore dell’Opera, Luciano Di Buò -. La solidarietà che abbiamo ricevuto ci ha trasmesso l’energia più bella: quella di una comunità generosa, che crede nella missione di carità che Santa Teresa porta avanti a sostegno delle nuove forme di povertà. Oggi, gran parte degli ospiti  della Fondazione sono persone che hanno perso il lavoro o la casa e non sanno dove andare. Molti non riescono a pagare le bollette e fanno fatica ad arrivare a fine mese. Il nostro impegno sta nel cercare, insieme a loro, una via di uscita dal disagio e dalla povertà attraverso opportunità di riscatto sociale”.

Le porte tagliafuoco a chiusura automatica e la realizzazione di una seconda scala di emergenza, il cui cantiere è partito nel cortile interno dell’Opera, si inseriscono tra gli interventi richiesti dalla normativa di prevenzione incendi per l’adeguamento degli spazi destinati al dormitorio, opera che rientra nel progetto di ampliamento della Casa della carità. La Casa della Carità di Santa Teresa diventerà infatti più grande: 66 nuovi posti letto a fronte dei 25 attuali, di cui 18 saranno destinati al dormitorio. I lavori dovrebbero concludersi il prossimo autunno: tra questi rientrano quelli di riqualificazione dei locali, di miglioramento degli impianti elettrici e dell’impianto di trattamento aria/condizionamento, anche attraverso l’installazione di pompe di calore, allo scopo di garantire il benessere microclimatico e il comfort ambientale. L’investimento totale è di 500mila euro.

L’Opera Santa Teresa del Bambino Gesù ringrazia per la partecipazione alla raccolta fondi: Lorenzo Rusticali, Sante Altizio, Lorenza Roncoroni, Marialivia Sciacca, Fernanda Carboncini, Gabriele Obino, Teresa Miglioli, Flavia Franchini Guerra, Ylenia De Pace, Elisa Di Buò, Rosanna Perri, Nicola Fioravanti, Sun Maria Cristina, Federico Emaldi, Gelsomina D’Agostino, Fabiola Gironella, Federica Sabini, Maria Grazia Caccia, Elisabetta Gambi, Cristina Ciavatta, Annalisa Crociani, Nadia Cicognani, Emanuela Fusconi, Dario Rossi, Andrea Padrone, Luisa Graziani in Benzoni, Antonio Roversi, Giancarlo Gori, Matteo Bezzi, Gaetano Cirilli, Monica Pezzi, Giorgio Oronti e Marcella Rebagliati, Leo Marchetti, Luigi Targa, Francesco Di Buò, Romea Ravaioli, Flavio Gerardi, Dina Maioli, Enrico Inferrera, Andrea Casadio, Andrea Montuschi, Maria Chiara Silvani, Tanya Biondi, Giuseppe La Cala, Andrea Rosetti, Anna Barichello, Anna Maria Ricci, Cristofero Torregrossa, Alberto Graziani, Mirella Ancarani, Lorenzo Ghizzoni.

Il Gruppo missioni della parrocchia di San Giuseppe Operaio Ravenna, il Punto Incontro Francescano, il Gruppo Amici dei Sofferenti Società Eni, i parrocchiani della Chiesa di Santa Teresa di Gesù Bambino. Idrogas srl, Essegi Servizi & Gestioni S.r.l., Ravenna 33, Polo Sanitario Santa Teresa del Bambino Gesù, La BCC – Credito Cooperativo ravennate forlivese e imolese, Farmacia S. Teresa del Bambino Gesù 1929 srl, FPF Impianti Panzavolta srl, Coop. soc. Società Dolce, Vetras Serramenti, Gemos, Lidl Group Srl e Officina Ponseggi. Si ringraziano anche quanti hanno scelto di contribuire in anonimato.