Nelle ultime due settimane del corrente mese, tutti i dipendenti Comandi della Guardia Costiera, da Goro a Cattolica, hanno operato sotto il coordinamento dell’8° Centro Controllo Area Pesca (8°C.C.A.P.), della Direzione Marittima dell’Emilia-Romagna, secondo un calendario di attività predisposto in base al regionale Piano Operativo Annuale (P.O.A.), appositamente redatto da questo Comando, per incrementare oculatamente le missioni di vigilanza e controllo sulla filiera della pesca marittima, a tutela dei consumatori e degli operatori di settore che operano in regola.

Detta articolata attività discende dalle apposite direttive prefissate dal Dicastero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, in conformità al programma operativo del Fondo Europeo per la Politica Marittima, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMP), il cui coordinamento nazionale è affidato al Centro Nazionale Controllo Pesca (C.C.N.P.) del Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto-guardia costiera.

Si è, pertanto, proceduto a dar corso alla “2^ Operazione Regionale POA 2023”, per contrastare così ogni accertata forma di irregolarità nella filiera, agendo sia nei confronti dei soggetti impegnati nella cattura/raccolta in mare, sia di quelli a terra, operanti nella distribuzione e commercializzazione, ivi inclusa la somministrazione al pubblico a mezzo esercizi di ristorazione e similari, concentrando, in particolare, le ispezioni presso le strutture turistiche ricreative stagionali, che operano lungo i litorali, ad alta vocazione turistica.

Nel territorio del Circondario Marittimo di Porto Garibaldi, inoltre, sono stati svolti degli approfonditi controlli sul funzionamento delle “Organizzazioni di produttori della pesca e dell’acquacoltura”, sul rispetto degli adempimenti normativi comunitari dettati dai Regolamenti (UE) n.1379/2013 e n.1419/2013, per come espressamente richiesto dalla competente Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura.

Nel solo periodo in analisi, sono state dunque esperite in totale n.60 ispezioni, da cui sono scaturiti n.263 specifici controlli, con elevazione di n.35 sanzioni amministrative pecuniarie per un importo complessivo di oltre 52000,00 € da versare all’Erario e connessi n.18 sequestri amministrativi, per un ammontare complessivo di oltre 750 kg ca. di prodotti ittici sottratti al mercato irregolare.

Sono stati sanzionati dei motopesca colti a pescare in zone vietate e/o con i dispositivi di identificazione automatica disabilitati nonché in due casi con cattura di vongole oltre il quantitativo consentito, mentre per le rivendite di pescato si è appurata, in alcune circostanze, la carenza della tracciabilità documentale atta a ricostruire l’origine di provenienza del pescato ed, in taluni casi, la mancata osservanza dei piani alimentari di autocontrollo (HACCP).

Si richiama l’attenzione del consumatore finale in ordine alla presenza, durante l’acquisto al dettaglio, delle obbligatorie “indicazioni/etichette” afferenti la denominazione commerciale della specie ittica, della zona di produzione, del metodo di cattura e dello stato del prodotto (es. fresco, decongelato, allevato…), quali informazioni essenziali poste proprio a tutela degli acquirenti e della debita tracciabilità della filiera ittica.

Anche presso i locali di somministrazione occorre verificare le indicazioni riportate a menù, le quali devono specificare se il prodotto ittico alimentare sia congelato e/o surgelato, altrimenti, è da ritenersi fresco.

Le azioni di sorveglianza procederanno, come di consueto, anche nell’ambito delle ordinarie attività d’istituto e continueranno a vedere impegnate sia le motovedette che le autopattuglie terrestri della Guardia Costiera, per ottemperare al puntuale raggiungimento degli obiettivi comunitari e ministeriali prefissati in materia.