26/03/2018 – É evidente la pesante mano dell’Assessore Signorino sulla scelta dei nomi delle recenti nomine nei consigli di amministrazione delle Istituzioni culturali e delle Fondazioni a partecipazione comunale. Basta scorrere la lista per capirlo. De Pascale si é dovuto limitare ad apporre la sua firma sul provvedimento di nomina. Nonostante le disastrose gesta amministrative dell’Assessore alla Cultura a danno di Mar e Fondazione Ravennantica, il “sistema Signorino“ si rafforza all’interno della giunta de Pascale. Lo stesso Sindaco, dal punto di vista politico, esce dalla partita delle nomine fortemente indebolito. Diverse le nomine che arrivano dall’Associazione Amici di Ravennantica di cui fanno parte la stessa Signorino e il direttore della omonima Fondazione, Dott. Sergio Fioravanti: Patrizia Ravagli indicata anche come nuova Presidente Fulvia Missiroli indicata come consigliere per l’Istituzione Biblioteca Classense Claudia Zama, nuovo consigliere della Fondazione Ravennantica nonché membro dell’Associazione Amici di Ravennantica Ernesto Giuseppe Alfieri che proviene direttamente dalla Fondazione Ravennantica, di cui é consigliere, nonché presidente della Fondazione Cassa di Risparmio. Per quanto riguarda il Mar troviamo: – il Consigliere Lanfranco Gualtieri, che da anni é Vice Presidente della Fondazione Ravennantica. – Paolo Bolzani consulente di lungo corso della Fondazione Ravennantica per progettazioni con particolare riferimento agli allestimenti. L’unica Fondazione che si salva dalle nomine dettate dalla Signorino é Ravenna Manifestazioni, la cui animatrice é Cristina Mazzavillani Muti. Non é certamente un caso che nessuno dei nuovi nominati nel Cda della Fondazione Ravenna Manifestazioni faccia parte della cerchia legata alla Signorino. Il peso politico della Signorino in costante crescita ha influenzato anche la scelta di incrementare la quota annuale elargita dal Comune a favore della Fondazione Ravennantica, di cui la Signorino continua ad essere consigliere di amministrazione. Quota passata dai 400.000 euro per il 2017 ai 600.000 euro per il 2018 (+50%) per coprire preventivamente le perdite della gestione. Peccato che la Signorino non intervenga nello stesso modo nella Fondazione Casa Oriani. Solo lo scorso ottobre, in occasione della discussione relativa alle difficoltà economiche della gestione della Fondazione, la Signorino affermava che poteva solo confermare la quota associativa annuale e che per coprire i costi e eliminare le perdite pregresse occorreva procedere alla vendita di parte del patrimonio. Per quale motivo la Signorino non tiene la stessa posizione per la Sua amata Fondazione Ravennantica?