Durante il Consiglio comunale di ieri, era prevista la discussione di un nostro question time relativamente alle notizie apparse sui giornali in questi giorni riguardo l’affaire imposta di soggiorno. 

La risposta era stata assegnata all’Assessore al Turismo Giacomo Costantini il quale, però, si é sottratto alla discussione per impegni improrogabili promettendo una risposta scritta, modalità di certo più comoda e protetta rispetto ad un confronto in aula. 

Eppure la questione dei mancati riversamenti dell’imposta di soggiorno, che vede imputati 41 soggetti operanti nel settore della ricettività ravennate, é di grande interesse pubblico. 

Già a inizio seduta, mi è stato comunicato che il Sindaco avrebbe delegato alla risposta l’Assessore al Turismo Costantini anziché l’Assessore al Bilancio Valentina Morigi, cosa di per se piuttosto insolita dato che già nei mesi scorsi la stessa Morigi aveva espletato il compito di rispondere alle mie interrogazioni sull’argomento, essendo appunto competente per ciò che riguarda Ravenna Entrate. 

E’ del tutto evidente l’intenzione di de Pascale e della sua Giunta di sottrarsi allo scomodo compito di dover rendere conto della grave mancanza operata da Ravenna Entrate, sopratutto in caso di discussione in diretta streaming.

Il nostro interrogativo nasceva dalle dichiarazione rilasciate recentemente da un albergatore, il quale di fatto confermavano quanto già da noi denunciato diversi mesi fa: ovvero l’assenza di controllo di Ravenna Entrate spa e del Comune di Ravenna sui mancati riversamenti dell’imposta di soggiorno, sin dalla sua entrata in vigore il  primo genato 2013. Il tutto nonostante le dichiarazioni  trimestrali stilate e presentate dagli albergatori, rappresentino uno strumento di controllo in tempo reale per la stessa Ravenna Entrate sulle posizioni di ogni singolo operatore della ricettività.

In tal modo, é stata la stessa Ravenna Entrate a favorire il reato di peculato non avendo mai provveduto a richiedere agli albergatori i mancati riversamenti dell’imposta, mettendo peraltro a rischio il credito del Comune in virtù della prescrizione di 5 anni.

Ravenna Entrate e quindi l’amministrazione de Pascale, hanno agito solo dopo che la lista civica La Pigna ha sollevato la questione attraverso il deposito di ben 2 esposti e la presentazione di interrogazioni e question time sull’argomento.

Ribadiamo il nostro auspicio affinché la Procura della Repubblica di Ravenna e della Procura regionale della Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, ognuna per  il proprio ambito di competenza, valutino i comportamenti omissivi dei dirigenti e degli amministratori di Ravenna Entrate e del Comune di Ravenna. 

Veronica Verlicchi

Capogruppo La Pigna