Continua fino a sabato 30 novembre “Lugo 1919 – Una cucina per la borgata di Mori”, la mostra organizzata dalla biblioteca comunale “Fabrizio Trisi” di Lugo che ricorda, a cento anni di distanza, la mobilitazione dell’Amministrazione comunale e dei lughesi a favore degli abitanti di Mori (Trento) che, dopo la fine della guerra, si trovarono in grave situazione di disagio e di miseria.

Gli abitanti di Mori dopo la fine della guerra si trovarono in grave situazione di disagio e di miseria. I moriani, costretti a lasciare le loro case e i propri beni già dal giorno successivo al 23 maggio 1915, data in cui l’Italia dichiarò guerra all’Austria-Ungheria, furono subito allontanati dal fronte. Avviati dal governo austriaco oltre il Brennero, nei più remoti angoli dell’impero, vissero ammassati in centinaia di accampamenti appositamente costruiti in fretta e furia, tristemente noti come “città di legno”. A guerra finita, trovarono al loro rientro la maggior parte delle case distrutte, saccheggiate o fortemente danneggiate da renderle inabitabili, i campi dissestati e improduttivi, le vie di comunicazione impraticabili, un vero e proprio paese fantasma. Scarseggiavano, inoltre, cibo e vestiario e la popolazione dovette rassegnarsi a vivere nelle spartane baracche che il Genio militare stava approntando per ospitare i profughi.

La città di Lugo accolse l’invito del Comitato delle Dame Emiliane-Romagnole, del quale era presidente l’instancabile Giulia Montanari originaria di Meldola, portando conforto agli abitanti più bisognosi di Mori con la distribuzione di cinquecento pasti caldi al giorno. La “Cucina Economica Città di Lugo” funzionò dal 22 aprile 1919 fino a settembre dello stesso anno, grazie al contributo in denaro di tanti lughesi. Gli aiuti non si limitarono solo a questo: il locale Comitato di soccorso per Mori redenta organizzò la raccolta e la distribuzione diretta di “biancheria disusata domestica o personale, specialmente asciugamani”.

L’animatrice di tutta questa operazione fu comunque Giulia Montanari, una donna generosa di animo e con forti ideali patriottici, che aveva visitato le zone devastate dal conflitto l’indomani della fine della Grande guerra. Nata a Meldola (Fc) il 5 aprile 1862, Giulia aveva ricevuto dalla famiglia un’educazione basata sull’importanza della conoscenza e su forti valori morali e religiosi che le avevano infuso un profondo senso del dovere e un ardente patriottismo. Il padre Antonio (1811-1898) letterato e filosofo, fu docente universitario a Bologna e reggente della medesima Università dal 1859 al 1868; deputato all’Assemblea delle Romagne e in seguito nominato senatore del regno, fu a lungo sindaco di Meldola.

Giulia Montanari fu presidente del “Comitato delle Dame bolognesi e romagnole”, nato in occasione della Guerra di Libia (1911-1912) per raccogliere fondi a favore dei soldati italiani impegnati in Africa. Fino dagli inizi del 1915, quando l’Italia non era ancora in guerra, il Comitato indirizzò i suoi sforzi per procurare indumenti di lana e altri generi di conforto da inviare in dono ai soldati al confine orientale austriaco. Giulia Montanari si adoperò per creare tra i vari Comitati femminili di assistenza un’intesa, uno scambio di informazioni e di aiuto riguardo ai doni e indumenti da spedire ai combattenti. Nominata direttrice dei magazzini della Terza Armata allo scoppio della Guerra, la Montanari era in grado di garantire una più rapida e sicura consegna del materiale, che lei attuava di persona. Non si arrese mai di fronte alle difficoltà: durante i suoi numerosi viaggi verificò sempre con la massima attenzione le condizioni e le reali necessità dei soldati, impegnandosi con tutte le sue possibilità a favore dei più bisognosi.

La sua forza, oltre alla persistente tenacia nel chiedere aiuti ad associazioni, enti pubblici, a privati e a chiunque lei pensasse potesse aiutarla a realizzare i suoi obiettivi, fu quella di creare una importante e fitta rete di relazioni. Giulia dedicò tutta la sua esistenza al prossimo, fino alla sua morte avvenuta il primo gennaio 1935. Il Ministro Bonomi concesse a Giulia Montanari la Croce al merito di Guerra il 22 giugno 1920.

L’esposizione sarà visitabile fino al 30 novembre negli orari di apertura della biblioteca. Per ulteriori informazioni scrivere a trisi@comune.lugo.ra.it. La mostra è organizzata con la collaborazione dell’Archivio Storico del Comune di Lugo, della biblioteca “Luigi Dal Ri” di Mori e del Museo civico del Risorgimento di Bologna.

Si ringraziano l’Amministrazione comunale e la biblioteca comunale “Luigi Dal Ri” di Mori per le immagini storiche gentilmente fornite, provenienti dalle proprie raccolte e da collezionisti privati,

Edoardo Tomasi, ex bibliotecario di Mori, per le preziose informazioni e i consigli ricevuti in occasione della realizzazione della mostra, Otello Sangiorgi e Mirtide Gavelli del Museo civico del Risorgimento di Bologna per l’autorizzazione all’utilizzo della documentazione relativa a Giulia Montanari, Francesca Del Giacco, responsabile dell’Archivio Storico comunale di Lugo, e Andrea Magnani per la disponibilità dimostrata in occasione della consultazione dei documenti d’archivio