“Un libro in aiuto” è l’iniziativa lanciata dalla Biblioteca Trisi per far fronte alle perdite di libri causate dall’alluvione. Il progetto si avvale della collaborazione di tre librerie della città, Alfabeta, la fumetteria Momomanga e Librerie.coop, presso le quali sarà possibile acquistare uno o più volumi da donare alla Biblioteca, scegliendo da una delle tre liste di libri consegnate alle tre librerie. Chi vuole potrà lasciare una dedica personale, mentre la consegna del materiale sarà presa in carico dai gestori delle tre attività.  
“Un libro in aiuto” nasce dalla volontà del personale della Trisi di intercettare le numerose offerte di aiuto ricevute in questo ultimo mese e provenienti da cittadini e utenti affezionati. Al tempo stesso vuole essere un modo per coinvolgere la cittadinanza a supporto di altre importanti realtà culturali, come le librerie con le quali la biblioteca ha sempre avuto delle ottime sinergie e che l’alluvione ha ferito duramente.
Un vero e proprio circuito di solidarietà aperto a tutti, che darà ossigeno alle tre librerie e contribuirà al tempo stesso ad “arricchire la collezione della Trisi dopo che l’alluvione di maggio ha colpito particolarmente il loro catalogo” come dichiarato da Celeste Naldoni e Claudio Lolli di Momomanga.
La campagna lanciata dalla Trisi ha incontrato subito l’adesione degli altri partners coinvolti,  come Massimo Berdondini e Marinella Fabbri di Alfabeta, “felici di poter contribuire alla crescita della biblioteca donando i libri scelti dai nostri clienti” e  Valentina Pederzoli, responsabile delle Librerie.coop, che ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti un “segno tangibile di attenzione al mondo della cultura” e ha ringraziato “le istituzioni, i clienti e tutta la cittadinanza per la grande vicinanza e solidarietà mostrata”.
L’acquisto di libri in dono alla biblioteca sarà possibile fino a esaurimento delle tre liste di libri inviate alle rispettive librerie.
La Biblioteca Trisi, dopo due settimane di chiusura per rimediare ai primi danni provocati dall’alluvione, ha riaperto al pubblico lo scorso 7 giugno e continua a ribadire il proprio ruolo come spazio di tutti i cittadini e come punto di riferimento per il territorio, grazie anche alle collaborazioni e alle relazioni promosse e coltivate con le molteplici realtà sociali ed economiche del territorio della Bassa Romagna.