“Quella del 2023 non sarà l’estate dei record come trionfalmente preannunciato a giugno dal governo. Purtroppo sono ancora lontani i dati pre-Covid del 2019.

Le analisi dei dati della stagione estiva evidenziano come le disuguaglianze sociali nel nostro Paese, sempre più accentuate da politiche del governo Meloni che continuano a colpire i più deboli e fragili a scapito dei più ricchi, si riflettono anche nelle vacanze: sempre più famiglie rinunciano o sono costrette a spendere meno mentre il turismo di lusso, meno esposto all’aumento dei prezzi, registra numeri record.

Ecco allora il brusco risveglio della ministra Santanchè che a giugno profetizzava che avremmo avuto “un’estate rigogliosa con prestazioni sempre più elevate” e che “le prospettive superano ampiamente quelle espresse per il 2022”, mentre proprio ieri ha dovuto abbandonare i trionfalismi parlando di “stagione in chiaroscuro”. I dati in particolare parlano di una forte flessione nelle località balneari della Romagna, delle Marche, della Puglia e delle isole, queste ultime molto penalizzate dall’aumento dei costi dei trasporti.

Il governo non parla di flop turistico naturalmente, perché i ricchi per cui si batte con ardore fin dal suo insediamento si stanno godendo le vacanze. Poco importa che sempre più famiglie siano state abbandonate all’aumento dei prezzi, all’aumento dei mutui, a lavori sottopagati e precari e abbiano dovuto rinunciare alle vacanze.

Questo governo delle disuguaglianze e delle ingiustizie sociali appare incapace anche turisticamente, con poche idee e confuse, nessuna pianificazione o strategia di medio-lungo periodo e in grado di partorire soltanto la campagna Open to Meraviglia che ha fatto ridere il mondo.

Tanti territori, come la nostra Riviera romagnola, vivono prevalentemente di turismo e del suo indotto, non si può improvvisare politicamente e non si possono sottovalutare gli impatti sociali ed economici che le politiche turistiche hanno su tante località italiane.

Se il governo Meloni considera davvero il turismo la principale industria del Paese è necessario cambiare approccio, serve maggiore confronto e dialogo, servono strategie condivise e investimenti adeguati per realizzarle ed infine comunicazioni e campagne promozionali coerenti con gli obiettivi prefissati. Se questo è il percorso che si deciderà di intraprendere in futuro il M5S darà certamente il proprio contributo nell’interesse del Paese”.