” Il piccolo commercio da troppi anni è stato mortificato a completo vantaggio della grande rete distributiva. Questa affermazione è la stessa utilizzata da almeno vent’anni,  ma in questo  spazio temporale la situazione si è amplificata a dismisura con un’espansione  senza limiti.  Nel 2018 la Confesercenti locale   propose, a ragione, una moratoria per bloccare questa proliferazione selvaggia, ma il  Comune non ne ha tenuto conto, anzi, se possibile, ha intensificato in modo sconsiderato l’espansione giustificate  da autorizzazioni pregresse. I grandi centri commerciali, vale a dire i soggetti principalmente beneficiari della liberalizzazione degli orari del commercio, tra l’altro, stanno generando nel territorio rilevanti cadute negative sull’occupazione e sugli stili di vita e i lavoratori stessi subiscono turni inconciliabili con le esigenze famigliari. Oltretutto, come si evince, destabilizzano seriamente  l’economia locale in modo irreversibile  e portando  il centro cittadino alla lenta agonia.

Il centro storico ormai è costretto a rassegnarsi al proprio declino perché in tanti anni non ha mai ricevuto compensazioni, agevolazioni o interventi incentivanti degni di nota,  anzi, vive tuttora una situazione completamente contraria: affitti dei locali alle stelle, turnover e chiusure di molte attività, sensibile calo dei consumi, parcheggi molto cari e non in grado di favorire l’accesso al centro. Una vera mannaia per le imprese. Insomma, si continua ad evitare il recupero e la valorizzazione del centro urbano e si  assiste impassibili a questo grave e nocivo sbilanciamento tutto a vantaggio dei grossi centri distributivi, senza cogliere interventi significativi. Perché, ad esempio, come propose la Cgil di Modena non si pensa ad una calendarizzazione di un numero di domeniche di chiusura dei grandi centri per consentire l’apertura esclusivamente ai negozi del centro storico nelle domeniche dedicate e con un trasporto pubblico gratuito? La risposta è prevedibile. Le leggi non lo consentono e i soggetti interessati con un grossa responsabilità  decisoria storcono il naso e mostrano pollice verso, pertanto il piccolo commercio non ha speranze.

In realtà resta un piccolo pianeta ormai desolato circondato da una massa di grandi superfici di vendita che lo soffocano letteralmente!”