“Il focolaio di Covid19 scoppiato in una RSA di Faenza, così come in numerose case di riposo e di assistenza in tutta la Regione Emilia-Romagna, ci dice chiaramente che qualcosa non ha funzionato nella tutela dei soggetti più fragili, proprio come i nostri anziani”. Da Roma Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, attacca la gestione delle RSA in Emilia-Romagna e la Regione a guida Bonaccini “Questo non è il momento delle polemiche, è vero, e occorre il massimo sforzo adesso per contenere il contagio e per curare al meglio gli ospiti di queste strutture. Ma è altrettanto evidente che queste residenze, che avrebbero dovuto essere sicure e iperprotette, si sono rivelate invece luoghi particolarmente critici per la diffusione del contagio: e ciò non sarebbe dovuto accadere, soprattutto in considerazione del fatto che stiamo fronteggiando la seconda ondata della pandemia, alla quale si sarebbe dovuti arrivare preparati” spiega Bernini.
“Non possiamo continuare a prendere atto dello scoppio di questi focolai, che si verificano nonostante le fortissime limitazioni alle visite dei parenti: la Regione Emilia-Romagna deve dirci come mai si stanno registrando simili situazioni e se sono stati predisposti piani specifici e straordinari soprattutto sul fronte delle assunzioni, dell’assistenza e per la tutela degli ospiti e degli operatori sanitari”.

“Sono perfettamente d’accordo con Anna Maria Bernini quando afferma che il focolaio di Covid19 scoppiato in una RSA di Faenza dimostri tutta l’impreparazione delle istituzioni regionali e nazionali nel tutelare i nostri anziani, soggetti fragili da proteggere” fa eco Simona Vietina, parlamentare di Forza Italia e sindaco di Tredozio. “Le strutture per anziani e gli ospedali dovrebbero essere protetti al massimo e invece il susseguirsi di casi e di focolai in tutta la Regione mostra come il sistema si sta facendo trovare impreparato alla seconda ondata che era stata ampiamente annunciata e che rischia di non essere neppure l’ultima, nelle previsioni peggiori. Si chiede il sacrificio di rinunciare alle visite ai nostri nonni e genitori anziani e loro, nonostante tutto, si ammalano lo stesso: la Regione Emilia-Romagna deve spiegarci perché e se sono stati predisposti piani specifici e straordinari soprattutto sul fronte delle assunzioni, dell’assistenza e per la tutela degli ospiti e degli operatori sanitari. In ogni caso, credo sia debba usare immediatamente i 37 miliardi del MES Per mettere in sicurezza i nostri anziani e per intervenire, come già più volte affermato, sulla sanità del territorio, potenziandola”.