Sanità. Cgil: “La scarsa attrattività dovuta anche alla centralizzazione dei servizi sull’ospedale di Ravenna”

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Scarsa attrattività per la sanità e in particolare per la sanità ravennate. È stato uno dei temi al centro del dibattito legato al mondo sanitario andato in scena nella giornata di martedì in due appuntamenti a Ravenna. La mattina, durante il presidio dei sindacati davanti alla sede dell’Ausl Romagna; il pomeriggio nel dibattito in consiglio comunale legato ai problemi e agli investimenti dell’azienda sanitaria.
Azienda sanitaria e sindacati si sono trovati concordi nel constatare che oggi il nostro sistema è scarsamente attrattivo per i nuovi lavoratori: gli stipendi sono bassi, gli orari di lavoro sono massacranti a causa della carenza di personale che rischia di andare a peggiorare se si seguiranno i piani del Ministero, le responsabilità a carico di medici e infermieri sono alte, il rischio di aggressioni è peggiorato. Il direttore generale romagnolo Tiziano Carradori ha ricordato come gli ultimi 7 bandi per una posizione lavorativa in pronto soccorso a Ravenna siano andati deserti. Per la Cgil però c’è anche un problema di organizzazione. D’altronde la provincia di Ravenna è l’unica provincia romagnola ad avere tre ospedali