Il taglio del Reddito di Cittadinanza voluto dal governo Meloni in questa sciagurata battaglia ideologica condotta dalla destra contro i più deboli rischia di avere ripercussioni sociali enormi nei prossimi mesi. 

Quale futuro per i 2.272 nuclei familiari ravennati, 3.887 persone complessivamente coinvolte, che a giugno 2023 hanno percepito un RDC con importo medio di 456 euro grazie al quale, in tanti casi, hanno integrato uno stipendio da fame, insufficiente ad affrontare spese, bollette, affitto?

In Emilia-Romagna nel periodo tra gennaio e giugno 2023 i nuclei che hanno percepito almeno una mensilità del Reddito e della Pensione di Cittadinanza sono stati 38.478 con 69.402 persone coinvolte.

Come può un paese civile abbandonare al proprio destino chi è in difficoltà senza sostenerlo e senza predisporre adeguate politiche sociali?

Rinnoviamo l’appello affinché questa decisione sia rivista, non si abbandonino migliaia di famiglie e non si scarichi sugli sportelli sociali dei comuni il peso di una situazione che non avranno il personale e le risorse economiche per affrontare.

La sospensione del reddito e della pensione di cittadinanza, comunicata brutalmente con un SMS, creerà infatti ripercussioni anche sugli enti locali della provincia di Ravenna, sempre più sotto pressione a causa delle conseguenze dell’alluvione e alle prese con problemi di bilancio 

Abolendo il Reddito di Cittadinanza il governo Meloni e le forze politiche di destra che la sostengono attuano una visione politica da legge della giungla in cui i più forti sopravvivono e i più deboli no. Se non verrà affrontata questa situazione di fragilità sociale la rabbia potrebbe esplodere nel Paese molto presto.”

Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.