Quando, impugnando l’inseparabile organetto, alla regia siede Ambrogio Sparagna, ecco che i confini tra alto e basso, popolare e colto, antico e moderno si annullano e confondono – perché nelle sue mani ogni barriera e classificazione perde di senso e a imporsi sono semplicemente la poesia e la musica, ritmo e melodia, in tutta la loro capacità di far breccia nel cuore del pubblico. Allora, Dante diventa “popolare” e le melodie tramandate oralmente da una generazione all’altra si tingono di nobiltà: perché a ben guardare sono due facce di uno stesso universo espressivo e da sempre l’una si nutre dell’altra e viceversa. Un universo cheo ggi alle 21.30, prenderà vita sul palcoscenico dell’Arena dello Stadio dei Pini per il nuovo appuntamento del Trebbo in musica 2.1 a Cervia-Milano Marittima, la rassegna di Ravenna Festival realizzata in collaborazione con il Comune di Cervia e con il contributo della Cooperativa Bagnini. Per questo Convivio intitolato a Dante e i cantori popolari, si uniscono a Sparagna la voce inconfondibile di Peppe Servillo, un manipolo di fidati musicisti e il Coro di voci bianche Libere Note diretto da Catia Gori. La serata rappresenta anche l’ultimo approdo del Cammino di Dante percorso dalla Carovana creativa che, partita qualche giorno fa da Firenze, ha raggiunto domenica Ravenna, la città che custodisce le spoglie del Poeta.

È da molti anni che Sparagna coltiva l’incontro tra le terzine dantesche e l’estro dei poeti popolari, in particolare dei poeti “improvvisatori”, quei maestri indiscussi nell’arte dell’intonazione a braccio dell’ottava rima che ancora oggi si possono ascoltare durante le gare organizzate in località dell’Italia centrale. Ed è proprio in una di queste occasioni, a Giulianello, vicino a Velletri, che tanti anni fa venne in contatto con la pratica di intonare Dante: “Al termine di una gara – racconta Sparagna – lo straordinario poeta improvvisatore Edilio Romanelli cominciò a cantare alcuni passi della Divina Commedia tratti dai primi canti dell’Inferno e del Paradiso. Poi mi disse che una volta l’opera del Sommo Poeta era molto conosciuta e amata tra i pastori cui, da sempre, era stato fatto il dono della poesia, forse perché, spiegò, la poesia anche se non è facile da cantare è semplice da ascoltare! Per questo anche chi non sa leggere o scrivere può goderne il gusto”.

È la “democrazia della poesia”, quella forza che Sparagna intercetta nei suoi progetti, come nel Cantare Dante a scuola che nei mesi della pandemia e della didattica a distanza ha coinvolto decine e decine di scuole in tutta la penisola, tra cui la Scuola “Mordani” di Ravenna, in seno alla quale nasce il Coro di voci bianche Libere Note che, diretto da Catia Gori, prenderà parte a questo convivio dantesco. In un dinamico quadro sonoro animato da Erasmo Treglia (ghironda, violino a tromba e ciaramella), Clara Graziano (organetto), Raffaello Simeoni (voce, chitarra e fiati popolari), Marco Iamele (zampogna e ciaramella), Alessia Salvucci (tamburelli), Anna Rita Colaianni (voce), Mario Incudine (voce e chitarra). Tutti protesi a far rivivere sul palco quei personaggi e quelle storie che da sempre abitano l’immaginario dei poeti improvvisatori e che costituiscono l’essenza della “popolarità” di Dante: Paolo e Francesca, Ulisse, Cacciaguida, Pia de’ Tolomei… personaggi per sempre vividi nella memoria di tutti.

Info e prevendite: 0544 249244 – www.ravennafestival.org

Biglietti: posto unico numerato 15 Euro, under 18 5 Euro

L’appuntamento è anche in streaming su ravennafestival.live