A Faenza siamo oramai a pochi mesi dalle elezioni comunali e, in assenza di mosse da parte dei principali partiti, se non qualche uscita sulla stampa, L’Altra Faenza lancia un appello alle forze di sinistra e centro-sinistra per iniziare ad imbastire un percorso condiviso in vista delle urne:
«Grande è la confusione sotto il cielo: si susseguono interviste, dichiarazioni e prese di posizione. Nessuna, per la verità chiara e netta: c’è chi rivendica meriti personali, chi disegna alleanze indefinite, chi tesse reti di consenso. Mettiamo un punto fermo: le persone in un sistema che prevede l’elezione diretta del sindaco e lo designa quale capo della amministrazione contano, ma contano come capacità di fare sintesi di programmi amministrativi e progetti politici che una comunità e le sue rappresentanze elaborano, nel realizzare gli obiettivi promessi ai cittadini e come interprete e rappresentante dei valori e delle aspettative della collettività.

Quindi la scelta del candidato sindaco è importante ma viene dopo l’individuazione degli obiettivi, dei contenuti e dei programmi dell’amministrazione. La composizione delle forze o delle alleanze deve avvenire con trasparenza così come importante e trasparente ha da essere il metodo di individuazione delle candidature. Oltre alla persona, conta anche il metodo.

Come Altra Faenza ribadiamo che, se si vuole riconquistare la fiducia, il consenso e il voto dell’elettorato di sinistra, progressista e quello di centrosinistra serve un progetto per la società, e per la città, realmente innovativo, serve quindi una chiara “discontinuità”, nei contenuti e nelle persone.

Con questo spirito abbiamo avviato contatti con diverse realtà politiche, associative, politico-sociali e, da ultimo, un incontro anche con una delegazione del PD: “abbiamo apprezzato un cambio di orientamento che, contrariamente al passato, ha esplicitato una non preclusione a sinistra, e quindi nei nostri confronti. Ma a noi interessa, in primo luogo, verificare la reale volontà di individuare dei comuni obiettivi programmatici che evidenzino un cambio di rotta e di priorità nel governo della Città e verificare su alcune grandi questioni programmatiche gli effettivi orientamenti.“

L’Altra Faenza, a differenza di altri, ritiene che non si possano, indifferentemente, intrattenere rapporti con chiunque perché fra destra e sinistra esistono profonde differenze sul concetto di bene comune, solidarietà sociale, tutela dell’ambiente, visione della società, assistenza sociale e sanitaria, giustizia sociale. Riteniamo ineludibile e non più differibile che tutte le forze politiche e sociali che intendono contrastare il malgoverno delle destre, dentro e fuori l’attuale maggioranza, evidenziassero queste differenze e le rendessero palesi, ragionando e trovando convergenze su contenuti programmatici sfidanti, precisi e condivisi.

Cominciamo pertanto a indicare alcuni punti di riflessione su questioni che ci stanno a cuore e che abbiamo sollevato, anche attraverso precise interpellanze in Consiglio Comunale in questi quasi 5 anni di attività. Innanzitutto partendo dalla questione del lavoro, perché è necessario capire quali idee per uno “sviluppo sostenibile” ha chi si candida a governare il Comune e l’Unione della Romagna Faentina nei prossimi anni. Per verificare i reali orientamenti delle forze politiche e sociali in campo un altro argomento rilevante è quello dell’urbanistica e dell’assetto del territorio: campo nel quale è fondamentale vi sia fin da oggi coerenza e rigore, quanto meno con i principi della legge regionale sul consumo di suolo agricolo zero, e verso una riqualificazione della città costruita. Altro tema prioritario è quello della Sanità: avere un Ospedale di primo livello in sinergia con l’Ospedale di Lugo è una necessità non derogabile. Un presidio territoriale della guardia medica, la soluzione della grave carenza di medici, infermieri, OO.SS, operatori della sanità in genere, sono tutte criticità per la cui soluzione ci siamo battuti in questi anni e sono temi sui quali continueremo a far sentire il nostro supporto ai faentini.

Naturalmente, andranno affrontate tante altre questioni per un progetto di vivibilità e di qualità della vita complessiva, che va costruito con una effettiva partecipazione di tutte le componenti della società civile».