“Da mesi il Siulp di Ravenna denuncia la drammatica deriva del controllo del territorio provocata da organici in progressiva riduzione. L’iniezione di nuove risorse umane è, infatti, da tempo, ampiamente inferiore alle cessazioni dal servizio per raggiunti limiti di età” evidenzia Herrol Benedetti, segretario generale provinciale del Siulp, il Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia.

“E giusto ieri le disfunzioni del reparto delle Volanti sono state stigmatizzate nell’ennesimo comunicato in cui lamentavamo come, soprattutto nel periodo estivo, la scopertura dei servizi di prevenzione sulla fascia rivierasca ravennate fosse destinata ad acuire le criticità nella gestione delle emergenze. La plastica dimostrazione della fondatezza delle nostre preoccupazioni è offerta da quanto riportato sulla cronaca di questi giorni, che dà conto di come, lo scorso fine settimana, ci sia voluta un’ora e mezza prima che l’unica Volante in servizio si portasse a Marina di Ravenna per prendere in carico un uomo resosi responsabile di un reato, che era stato bloccato grazie al senso civico
degli avventori di un locale della riviera” continua Benedetti.

“Non è stata certo colpa degli operatori che erano impegnati con un altro indifferibile intervento. E non vogliamo nemmeno attribuire la responsabilità per questo stato di cose al vertice della Questura, sebbene non manchino le perplessità per il sistematico distoglimento degli equipaggi dai compiti propri dell’essenziale attività di prevenzione e repressione. Di certo non contribuisce a migliorare l’efficienza del servizio il sovraccarico di incombenze del tutto estranee da quelle proprie, come attività di notifica e di controllo del rispetto delle prescrizioni dell’autorità giudiziaria nei confronti di persone sottoposte agli obblighi di detenzione domiciliare, o il dover tappare i buchi dell’Ufficio Denunce con esperti capi pattuglia, prelevando i quali dalla turnazione di Volante si vanno a comprimere i già asfittici ranghi di questo indispensabile settore. Tanto anche in contrasto con le direttive del Dipartimento della P.S.”
“Quando poi alle cronicizzate sofferenze si sovrappongono anche le esigenze di ordine pubblico – ed è appunto ad un evento di risonanza nazionale in corso di svolgimento sul nostro territorio che facciamo riferimento – con ulteriore prelievo di personale potenzialmente impiegabile nel rinforzo del controllo del territorio, si fatica persino a mettere in strada un’unica pattuglia, a fronte delle almeno tre che occorrerebbero per assicurare non tanto uno standard ottimale, quanto un minimo apparato in grado di far fronte alle decine di richieste di intervento che pervengono ai centralini del soccorso pubblico nei periodi in cui alle presenze turistiche si assommano i pendolari della movida.

Ecco perché, di fronte alla insensibilità dei centri decisionali ministeriali, che non hanno ritenuto di offrire alcun concreto sostegno alle difficoltà operative qui ribadite, auspichiamo di non rimanere isolati nel rivendicare un riconoscimento della peculiare condizione dell’ordine e della sicurezza pubblica che caratterizza la provincia di Ravenna nei mesi estivi. Perché non si tratta solo della sicurezza degli operatori della Polizia di Stato. Ma anche del rischio che, diversamente da quanto fortunatamente avvenuto lo scorso fine settimana, il ritardo nell’intervento determini esiti infausti. Occorre insomma creare una sintonia tra istituzioni, amministratori e associazioni di categoria per stimolare una riflessione in grado di far apprezzare le legittime istanze di un territorio di eccellenza economica che è stato, almeno negli ultimi anni, ingiustamente sottovalutato” chiude la nota stampa.