È stata ritrovata nei giorni scorsi sulla spiaggia di Li Ronzi a Casalabate, vicino a Lecce, l’insegna di legno con scritto Bursôn che la forza dell’acqua fuoriuscita dalla rotta del Lamone nel maggio scorso aveva divelto dall’azienda vitivinicola Longanesi Daniele di Boncellino.
«Si può immaginare la nostra sorpresa quando nei giorni scorsi il presidente della Pro Loco di Casalabate, Ilio Spalluto, ci ha comunicato il rinvenimento della targa – spiega la presidente della Pro Loco di Bagnacavallo Marisa Fontana. – Come Pro Loco l’avevamo donata all’azienda vitivinicola di Daniele Longanesi nel 2004 per segnalare dove era stato scoperto il vitigno locale con cui si produce il vino detto Bursôn, dal patronimico dialettale della famiglia Longanesi. È un regalo davvero grande quello che il mare Adriatico e Casalabate hanno fatto a Bagnacavallo, che sta cercando di reagire ai disastri dell’alluvione e ha bisogno anche di questi appigli, di questi segnali del destino, per ritrovare la grinta per ripartire e andare oltre.»
«Lo scorso 17 maggio, giorno della seconda alluvione, la tavola in legno dipinto è stata trascinata via dalle acque del fiume Lamone che aveva rotto proprio a monte della cantina Longanesi – prosegue Marisa Fontana. – Poteva essere finita sotto i metri cubi di limo che hanno sommerso l’area, invece è ragionevole ipotizzare che l’acqua uscita dal Lamone l’abbia trascinata nel Fosso Vecchio, che scorre nelle vicinanze e si inserisce nel Canale destra Reno, arrivando in Adriatico nei pressi di Casal Borsetti. Le correnti di marea, che per tutto il mese di giugno hanno “portato” verso Sud, hanno fatto percorre all’insegna più di 800 chilometri per farla “spiaggiare” a Casalabate. Un caso? Forse, ma c’è un legame antico tra la Romagna e la Puglia, perché erano pugliesi molti dei legionari romani mandati a occupare quella che sarebbe divenuta la Regio VIII Aemilia, quindi questo viaggio ha il sapore di un ritorno alle origini.»
«Si è trattato di una sorpresa incredibile – racconta Daniele Longanesi dell’omonima azienda – tanto che quando è arrivata la mail dalla Puglia ho avuto bisogno di qualche minuto per capire cosa fosse successo. Dopo la prima alluvione l’insegna era finita in un campo vicino ai miei ma era difficilissimo recuperarla e mi sono detto “lo farò non appena il fango lo permetterà… poi è arrivata la seconda alluvione e l’insegna è partita definitivamente per il suo lungo viaggio…”. Nell’ambito di un evento negativo questa è senz’altro una storia molto bella, addirittura divertente, che potrà restare come simbolo positivo nel post-alluvione.»
«Quando la Pro Loco ci ha informato del ritrovamento la sorpresa è stata grande anche per noi – commenta la sindaca Eleonora Proni. – Nei giorni drammatici dell’alluvione abbiamo visto trascinati via dall’impeto dell’acqua tanti oggetti, e con essi parte della memoria e delle storie di chi li possedeva. Il Bursôn è un simbolo potente della nostra comunità: che questa targa non sia andata perduta e ritrovi la strada verso Bagnacavallo è un messaggio forte di comunità e di ripartenza.»
Questo ritrovamento sarà festeggiato e chi ha ritrovato l’insegna sarà ufficialmente ringraziato nella serata di sabato 2 settembre in occasione della “Piazza in tavola”, la manifestazione che tradizionalmente fa ritrovare i bagnacavallesi in piazza della Libertà per una cena sotto le stelle e che, in collaborazione con il Consorzio Il Bagnacavallo, vede la premiazione del miglior Bursôn in commercio.

Nelle prossime settimane sarà definito e comunicato il programma dettagliato dell’iniziativa.