Nonostante la tradizionale cautela degli italiani nel ricorrere al credito bancario per finanziare i propri consumi o l’acquisto della casa, nel 2021 è cresciuta ulteriormente (+5,4% vs 2020) la platea dei cittadini che risultano avere un mutuo o un prestito in corso, arrivata al 44,5% del totale.

Al contempo, però, è migliorata la sostenibilità finanziaria delle famiglie, con il rischio di credito che nell’ultima rilevazione del 2021 ha visto il tasso di default 90 past due registrare una riduzione per attestarsi all’1,2%, il livello più basso degli ultimi anni. A questo risultato hanno contribuito, oltre alle moratorie e agli strumenti di sostegno attivati per contenere gli impatti della pandemia, anche l’atteggiamento responsabile delle famiglie e i tassi di interesse confermati dalla BCE ai minimi storici.

Alla luce di questo, la rata media rimborsata a livello pro-capite ogni mese è scesa ancora fino a 315 euro (-2,8% rispetto al 2020) mentre l’importo residuo che resta da rimborsare per estinguere i finanziamenti in corso si è attestato a 32.191 euro, in lieve flessione rispetto al 2020, malgrado il peso ancora rilevante dei mutui ipotecari che continuano ad avere un’incidenza significativa nel portafoglio delle famiglie italiane.

I dati confermo che la rata media calcolata a livello regionale per l’Emilia Romagna è di € 338, invece per quanto riguarda l’esposizione residua ancora da rimborsare nella nostra regione è mediamente di € 37.392.

Queste le principali evidenze che emergono dalla Mappa del Credito, lo studio sull’utilizzo del credito da parte degli italiani realizzato da Mister Credit – l’area di CRIF che si occupa dello sviluppo di soluzioni e strumenti educational per i consumatori – partendo dall’analisi dei dati disponibili in EURISC, il sistema di informazioni creditizie.

Nonostante l’impatto del Covid-19, la sostenibilità finanziaria delle famiglie in questi anni è migliorata costantemente, come si evince chiaramente non solo dagli indicatori relativi alla qualità del credito, ma anche dalla diminuzione della rata media rimborsata ogni mese e dall’esposizione residua per estinguere i finanziamenti in corso.

Per altro, in questi ultimi anni è cambiata anche la composizione degli impegni delle famiglie, con la quota di mutui immobiliari che è leggermente diminuita (al 20,8% vs il 22,8% del 2016) così come è calata l’incidenza dei prestiti personali (scesi al 28,4% del totale) a fronte della crescita del peso dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi, che nell’ultima rilevazione sono arrivati a spiegare il 50,7% del totale.  

La crescita di questa ultima forma tecnica è collegata anche alla resilienza dei consumi di elettrodomestici, elettronica e articoli di arredamento e per la casa durante la pandemia, nonché dal costante sviluppo dell’eCommerce.