Ravenna torna a far pratica di solidarietà in presenza: e torna a farlo alla grande grazie alla“Soirée IOR”, tenutasi venerdì 19 novembre presso il “Mercato Coperto” di piazza Andrea Costa. 123 persone hanno risposto all’appello dell’Istituto Oncologico Romagnolo in favore dei servizi che la no-profit fondata dal prof. Dino Amadori porta avanti sul territorio: servizi che comprendono non solo le attività d’assistenza gratuita per il paziente, come l’accompagnamento nei luoghi di cura o la donazione di parrucche gratuite per le donne in chemioterapia, ma anche il sostegno della ricerca scientifica più promettente e degli Ospedali, affinché la presa in carico del malato sia la più ottimale ed efficiente.Un grande successo dunque, nonostante il periodo complicato dall’emergenza sanitaria ancora in atto, che ha portato ad un ricavo netto di circa 15.000 euro.
A testimonianza della rinnovata attenzione nei confronti delle strutture di cura e della ricerca scientifica oncologica in un periodo in cui, a causa del Covid-19, sembrava essere passata un po’ in secondo piano, è intervenuta nel corso dell’evento una nutrita e prestigiosa rappresentanza dell’IRST, dell’Ospedale Santa Maria delle Croci e dell’AUSL Romagna: per quest’ultima era presente infatti il dott. Mattia Altini, Direttore Sanitario, mentre il dott. Luca Frassineti, Direttore Oncologia Medica dell’Istituto di Meldola intitolato da poco al prof. Dino Amadori ha ricordato l’importanza e la lungimiranza del fondatore IOR. Non è voluto mancare all’appuntamento nemmeno il dott. Stefano Tamberi, Responsabile dell’Oncologia di Ravenna; il Sindaco della città bizantina, Michele De Pascale, ha fatto gli onori di casa in una location, quella del “Mercato Coperto”, nuova alle iniziative di solidarietà dello IOR ma che si è subito dimostrata prestigiosa e funzionale. Forte infine anche il supporto del tessuto imprenditoriale della città: sono state circa una ventina le aziende che hanno contribuito concretamente alla buona riuscita della serata.
«La lotta contro il cancro è un tema che purtroppo tocca tutti noi, quindi non è una sorpresa vedere realtà imprenditoriali, politiche e sociali unite per questa causa – ha spiegato nel corso della serata il Consigliere IOR di Ravenna e Presidente dell’Associazione Volontari e Amici dello IOR, Mario Pretolani – tuttavia era tutt’altro che scontato, visto il periodo. Ciò che mi fa piacere è vedere come lo IOR possa tornare a realizzare la pratica della solidarietà in presenza dopo la pausa forzata e confermarsi nuovamente il collante attorno a cui si stringono tutte queste diverse realtà. Significa che l’opera del prof. Amadori è stata ben interiorizzata ed è ancora molto viva nonostante la sua scomparsa: di questo non posso che ringraziare i nostri volontari, che non fanno mai mancare il loro apporto del tutto gratuito ed altruistico anche in periodi difficili, in cui molte altre persone si sarebbero tirate legittimamente indietro per pensare alla propria salute. La Romagna, e Ravenna in particolare, ha dimostrato una volta di più che il benessere delle persone più fragili non viene dimenticato, e che chi soffre non viene lasciato indietro».