La sedicenne faentina Giorgia Montevecchi è la vincitrice della 39a edizione del Pavone D’Oro, intitolata a Don Italo Cavagnini, ideatore e fondatore della manifestazione. A Giorgia, che si è presentata con il brano “Je suis malade” di Serge Lama nella versione di Lara Fabian, è andato lo splendido piatto in ceramica realizzato per l’occasione da Goffredo Gaeta e dalla sua Bottega D’Arte e una speciale intervista su Radio Rcb.
Giorgia Montevecchi, che ha portato un brano particolarmente raffinato ed impegnativo alla manifestazione, è una vecchia conoscenza del Pavone D’oro tanto che questo è stato il suo 13esimo anno. Dice di amare, oltre al canto, il violino che suona da anni, la zumba e gli sport all’aria aperta. “Da grande – dice – oltre che continuare a coltivare la mia passione per il canto mi piacerebbe fare la logopedista”. Giorgia, attualmente, frequenta il terzo anno del Liceo Linguistico “Torricelli” di Faenza.
Nel corso della finale, la giuria di esperti e il pubblico in sala hanno decretato anche, per il secondo anno consecutivo, la vittoria di Giulia Toschi della Categoria C, che si è esibita con il celeberrimo brano di Marco Masini “Ci vorrebbe il mare”. Giulia, 18 anni, è al suo decimo Pavone D’oro e, oltre al canto, suona il pianoforte e pratica arti marziali. “Il canto – afferma – resterà sempre il mio sogno nel cassetto”.
Sono stati poi assegnati anche i premi alle altre categorie. Ariel Alexandra Mason (Categoria B2) per la sua interpretazione di “Runnin’ ” di Naughty Boy, brano reso famoso da Beyoncè. Vincitrice della Categoria B1 è stata invece Angie Paganelli per la strepitosa interpretazione di “Canto anche se sono stonata” nella versione di Mina. Angie ha incassato applausi anche dal pubblico in sala per essere riuscita ad interpretare un brano così diffcilie nonostante la giovane età.
Ultimo premio è andato a Viola Liverani (Categoria A) per la sua perfetta interpretazione di “Un punto di vista strambo”. Nel corso della serata, sono stati consegnati anche Il ‘premio simpatia’ a Francesco Peroni, il premio della critica a Francesco Amadei, e il premio fedeltá a Mattia Mazzolini. Da ricordare anche la presenza di Daniele Visani, vincitore del primo Pavone D’oro nel 1969 e l’esibizione di Wilma Fatima Matsombe, trionfatrice della scorsa edizione.
A premiare i vincitori sono stati, oltre al sindaco di Faenza Giovanni Malpezzi e a Mons. Mario Toso, anche i rappresentanti di Coop. Clai, Confartigianato, Banca di Credito Cooperativo ravennate, forlivese e imolese, Gruppo Conad e Moreno Motor Company. Presenti in sala anche i rappresentanti di Avis.