Tutelare i “ricci di Faenza”, ovvero la colonia di mammiferi appartenenti a una specie protetta che hanno nidificato in un’area del Comune in provincia di Ravenna.

A chiederlo, in un’interrogazione, è Giulia Gibertoni (Misto), che ricorda come “è di questi giorni la vicenda di una colonia di ricci, che proprio ora si stanno svegliando dal letargo dopo i mesi invernali passati a dormire, presenti nei terreni del comparto Ghilana di Faenza dove, da una decina di giorni, sarebbero iniziati i lavori per la bonifica dell’amianto in una delle porzioni immobiliari oggetto di un intervento edilizio in più fasi: dietro la Villa della Ghilana vivrebbero decine di esemplari di riccio europeo, specie protetta a livello nazionale e a livello internazionale e che va in letargo da ottobre ad aprile: il Comune di Faenza, che è l’amministrazione competente per il procedimento urbanistico/edilizio, sollecitato ad occuparsi della salvaguardia di questa colonia di ricci, nella persona dell’Assessore comunale M5S Bosi con la delega ai diritti degli animali, si sarebbe limitato a rispondere che “occuparsi della fauna selvatica è di competenza delle Regione e il Comune non ha l’autorizzazione per intervenire nel merito. Ovviamente non ci disinteresseremo della questione e vigileremo affinché tutto si svolga nella maniera più corretta. Ma a interfacciarsi devono essere la Regione e il privato. Se la presenza dei ricci sarà confermata, chiederemo di fare tutto il possibile per salvarli” senza specificare neppure se sia mai attivato per segnalare la questione o abbia fatto qualcosa”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla giunta “se non ritenga opportuno intervenire urgentemente, anche segnalando formalmente il caso alla Polizia Provinciale competente per territorio, a tutela della colonia di ricci della Ghilana affinché tutti gli esemplari della specie di riccio europeo siano tutelati e se non ritenga necessario, anche per tutelare in futuro questi animali selvatici, protetti dalla legge, proporre un confronto con tutti gli enti coinvolti, nonché con i soggetti privati interessati, affinché ne sia garantita anche successivamente la salvaguardia”.