Risolvere la situazione nel quartiere Borgo di Faenza, dove uno scarico di acque reflue non trattate verosimilmente sversa liquidi inquinanti nel fiume Lamone ininterrottamente da tre mesi. Lo chiede con un’interrogazione Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che sottolinea come sia importante lavorare per il ripristino e miglioramento dell’efficienza complessiva del sistema fognario di tutte le zone di Faenza allagate nello scorso mese di maggio, in particolare delle parti terminali della rete, delle paratie e degli impianti sollevamento.

“E’ inoltre opportuno -ha sottolineato la consigliera- sollecitare Hera ad adempiere agli impegni assunti, rispettando le scadenze previste di settembre e ottobre, relativamente alla rete fognaria di Faenza in modo da evitare che con le piogge autunnali si ripresenti la stessa situazione all’indomani dell’alluvione. Occorre operare, in collaborazione con i Comuni interessati e i soggetti gestori delle reti fognarie, risolvere in ogni centro abitato colpito dalle alluvioni di maggio, quali per esempio Lugo, Massa Lombarda e Conselice, le problematiche relative alle fognature, alla rete scolante e ai livelli e portate delle stesse, mappando e valutandone l’officiosità”.

Gibertoni ha poi chiarito che “è di qualche giorno fa la denuncia pubblica, presentata ai carabinieri forestali, ad Arpae e all’assessorato all’Ambiente del Comune di Faenza, per cui ogni giorno 260 tonnellate di liquami sarebbero scaricati direttamente nel fiume Lamone all’altezza della località Borgo, davanti alla rotatoria che incrocia via Silvio Pellico, via Torretta, via Ugo Piazza, via Cimatti. Già prima dell’alluvione il sistema fognario di Faenza si era mostrato deficitario e la stessa amministrazione comunale, dopo l’alluvione, aveva chiesto ad Hera un progetto, entro l’autunno, mirante al suo rifacimento per evitare ulteriori allagamenti”.