“Ad inizio 2023 sono stato contattato da agenzie viaggi e cittadini preoccupati dal destino del treno Frecciabianca 8851 Ravenna-Roma Termini, via Falconara, l’unico collegamento diretto tra il nostro territorio e la capitale; per alcune settimane infatti quel treno è risultato non più acquistabile, scomparso dalla programmazione a partire da marzo.

In tal senso ho avuto modo di confrontarmi con la Direzione Business dell’AV di Trenitalia a cui ho spiegato l’importanza per il nostro territorio di quel collegamento. Mi è stato riferito che il treno era ‘sotto osservazione’ per valutazioni di carattere commerciale finalizzate a garantirne la sostenibilità economica.

Dopo alcuni giorni di attesa è stata poi rinnovata la vendibilità del Frecciabianca per i prossimi 6 mesi, con il monitoraggio dell’andamento di mercato del collegamento che però proseguirà anche in futuro.

Per il territorio è molto importante avere un collegamento diretto da Ravenna alla capitale con la possibilità, per pendolari e turisti, di andare e tornare anche in giornata per motivi che generalmente possono essere di svago, lavoro, studio, motivi sanitari e rapporti con l’amministrazione centrale. Non esiste una vera alternativa. Il percorso via Bologna, effettuato con i Frecciarossa o Italotreno, in assenza della possibilità di programmare con largo anticipo, comportano una spesa molto più alta. Per fare un esempio, la tariffa base in 2a classe da Ravenna a Roma con il Frecciabianca diretto, costa 60 euro con offerte a partire da 18,90 euro, mentre via Bologna con gli altri treni AV la tariffa base è di 75 euro con offerte a partire da 47 euro, impiegando lo stesso tempo, circa 4 ore.

Queste sono alcune delle ragioni per cui dovremmo agire anche in futuro per salvare questo collegamento che non è solo un’offerta commerciale ma è anche un servizio al territorio. Abbiamo necessità di collegamenti migliori e più efficienti per connettere Ravenna e migliorare il trasporto pubblico, non di cancellazioni e di business plan che piegano l’interesse della collettività alle leggi di mercato”. Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.