E’ stato presentato ieri pomeriggio, nella prestigiosa cornice della sala Dantesca della Biblioteca Classense, il volume “Il Cimitero monumentale di Ravenna. La città della nostalgia”, pubblicato per i tipi di Edizioni Moderna.

Arricchito dalle suggestive fotografie di Enzo Pezzi e di Massimo Fiorentini, il libro introduce il lettore alla scoperta di un luogo carico di arte, religiosità, singolarità architettonica e commoventi sculture, che evocano i costumi di un tempo restituendo un singolare dialogo fra la città di un tempo e la città di oggi.

Le pagine, scritte da Cetty Musolino e da Pietro Barberini, sono «testimonianza viva dell’affezione e della sensibilità che ci avvicina ad un luogo tanto solenne quanto temuto, ma caro per i lasciti che ci legano alle generazioni passate che ci hanno preceduto», scrivono il sindaco Michele de Pascale e l’assessore alla Cultura Elsa Signorino nell’introduzione.

Al convegno di ieri, moderato da Salvatore Sangermano, sono intervenuti gli autori. Per Cetty Musolino, «il tema della morte, spesso evocato fra Otto e Novecento dai viaggiatori stranieri che approdati a Ravenna subivano il fascino decadente e romantico della città, trova nel cimitero monumentale modo di declinarsi in maniera stupefacente anche grazie alla sua immersione nella pineta che, alimentando immagini fantasiose, contribuiva alla visione di una Ravenna nascosta e appartata».

«Rispetto ad altri monumenti di Ravenna, il cimitero ha una storia recente, eppure può raccontare di una grande trasformazione, non solo limitata al costume, come risulta evidente, bensì per ciò che gli sta attorno», afferma Barberini. «La sua localizzazione permette di assistere alle modifiche di una città che da agricola diventa industriale, spostando il suo porto e le sue strategie produttive e commerciali».

L’iniziativa editoriale è sostenuta da Aser, Azimut, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna ed Ediltecnica, con il patrocinio del Comune di Ravenna e dell’Istituzione Biblioteca Classense.