“Il governo, senza un ragionevole motivo, si accanisce contro il comparto estrattivo e respinge la nostra proposta di rimodulazione dell’Imu a carico delle aziende.

Un settore strategico per la provincia di Ravenna, che dagli anni Novanta a oggi è passato da 10 mila addetti diretti a circa 3.000, più l’indotto. Per il prossimo futuro, se non ci sarà un’inversione di marcia, si prospetta una vera e propria emorragia di maestranze e competenze tecnologiche a tutto ed esclusivo vantaggio dei Paesi competitors, come Grecia e Croazia.

Nel più totale silenzio del premier Conte, di recente protagonista di una passerella nel ravennate, il governo giallofucsia persevera nel blocco delle attività nel rilascio di nuove concessioni di gas naturale, deludendo le legittime aspettative di imprese e aziende. Quel che è ancora più grave è la totale mancanza di volontà di togliere almeno il balzello dell’Imu: con la bocciatura del nostro ordine del giorno, in cui la Lega ha chiesto la rimodulazione delle imposte dirette a carico delle società estrattive, è evidente che si voglia affossare un settore vitale non solo per il ravennate, ma per l’Emilia Romagna tutta e per l’intero Paese.

Ci dica il Pd se ha definitivamente abdicato alla politica del lavoro e imboccato quella nemica delle imprese. Batta un colpo Bonaccini e ci chiarisca se ha scelto la posizione pilatesca di Conte e si è reso avversario delle imprese e dei lavoratori”.