La parola chiave per il CSI Ravenna è continuità. Si è celebrata infatti lunedì 11 gennaio l’assemblea elettiva per il rinnovo delle cariche sociali al termine del quadriennio olimpico in un momento per lo sport assolutamente nuovo e difficile. Confermati alla guida del comitato il presidente uscente Alessandro Bondi, che comincia così il secondo mandato, e parte dei membri del consiglio provinciale. A seguito dell’approvazione del nuovo statuto nazionale CSI sono cambiati i parametri per le elezioni e per la nomina a consigliere, scendendo così il numero dei posti disponibili da dodici ad otto. Ricopriranno la carica di consigliere Andrea Alessi, Gianluigi Amore, Sergio Casadio, Marco Guizzardi, Umberto Leoni, Matteo Manca, Raoul Minzoni, ai quali si aggiunge la ‘new entry’ Gabriella Zivanov. Saranno cooptati Marco Fiammenghi, Raffaella Ghiselli, Lorena Leoni e Massimo Montanari. Chiudono la squadra i revisori dei conti provinciali: i riconfermati Eloisa Ferretti (effettivo) e Giovanni Bonaiuti (supplente). Nelle prossime settimane verranno inoltre definiti i componenti della presidenza provinciale e i diversi coordinatori d’area.
Nella sua relazione di mandato, Bondi, facendo un bilancio del quadriennio appena concluso e indicando gli obiettivi per il prossimo, ha toccato molti punti mettendo in risalto, oltre all’attività sportiva tradizionale portata avanti con i soliti importanti risultati, il radicamento del CSI nel territorio grazie ad alcune “importanti e produttive alleanze strette con molte realtà del terzo settore del territorio”. A partire dal mondo delle cooperative, che hanno permesso al CSI di sviluppare “l’attività per persone con disabilità intellettivo relazionale, diventando l’ente di riferimento per il Comune di Ravenna – ha detto Bondi – e spalancando anche le porte del mondo del volontariato e del Terzo settore. Ad oggi il CSI è una realtà presente e sempre interpellata all’interno del CSV di Ravenna (dal quale siamo stati individuati come ente capofila nella progettazione di rilevanza locale)”. E poi ci sono le intese con gli altri enti sportivi del territorio, in particolar modo con la Uisp di Ravenna “con cui oggi è in vigore una vera e propria collaborazione. Con loro abbiamo anche partecipato a vari bandi per la gestione di impianti sportivi”, ha ricordato Bondi. E poi la collaborazione con Gym Academy e Ravenna Runners Club che ha “permesso di continuare a mettere sul piatto un’offerta sportiva e motoria per persone di ogni età”, e con la casa circondariale di Ravenna che ha portato ad elaborare un insieme di progetti sportivi e formativi”.
Dopo un quadriennio così intenso e ricco di successi, frenato solo negli ultimi mesi dal Covid, le ambizioni di certo non mancano, a partire dalla ripartenza dell’attività sportiva quando la fase emergenziale sarà scemata. In questo frangente il CSI dovrà fornire sia un supporto per la ripartenza, che non deve essere necessariamente e meramente economico, così come riprogrammare rimodulare l’attività sulla base delle esigenze che ci si troverà innanzi alla fine della pandemia. Continuerà sicuramente la collaborazione nel mondo del Terzo settore, implementando le relazioni già in essere, ma anche sviluppandone di nuove e costituendo una rete che possa offrire un’offerta sempre più ampia per ogni tipo di utenza. In relazione a ciò non possono mancare i percorsi formativi qualificanti, non per rilasciare attestati con estrema facilità, come spesso si sente, ma sfruttando le competenze degli operatori creare dei percorsi formativi specifici d’avanguardia, come quello in cantiere per gli operatori dei centri ricreativi.
“A causa della pandemia uno degli obiettivi più ambiziosi non è stato realizzato – continua Bondi – ma sicuramente sarà una priorità non appena si potrà ripartire a pieno regime, ossia l’integrazione col sistema sportivo scolastico, offrendo azioni legate al drop out sportivo, ma anche all’aggiornamento degli insegnanti, nonché collaborazioni per progetti PON (Programma Operativo Nazionale). Sarà necessario rilanciare anche il binomio sport e turismo, rimodulando eventi sportivi principalmente estivi, primo su tutti la Due Giorni Mare, uscendo anche dagli schemi sino ad ora utilizzati. Implementare anche la presenza durante il periodo estivo, offrendo sia attività sportiva, che collaborazione ai centri ricreativi e Grest.
Da ultimo ma non per importanza rafforzare la collaborazione con il mondo ecclesiastico, alla luce anche della collaborazione instaurata con il Servizio Tutela Minori che ha portato alla realizzazione da parte della Presidenza Nazionale del Progetto Safe per la prevenzione e l’individuazione di fenomeni di abuso nei contesti protetti quali scuole, oratori e palestre”.