“La persistente scarsità di piogge sul nostro territorio e su tutto il bacino del fiume PO sta creando una crisi di approvvigionamento idrico senza precedenti.

Per fortuna, nel ravennate, l’acqua è ancora disponibile, ma i costi per irrigare si moltiplicano soprattutto in virtù del persistente, e purtroppo duraturo, caro – carburanti.

L’aumento del prezzo del gasolio agricolo è fuori controllo e più che raddoppiato nel corso degli ultimi 12 mesi.

Bisogna fare molto di più per evitare che le nostre imprese agricole siano fortemente penalizzate.

Le iniziative intraprese dal Governo per contrastare gli effetti economici della crisi ucraina e per cercare di ridurre le gravissime ripercussioni e l’aumento indiscriminato e ingiustificato del prezzo dei carburanti non sono sufficienti.

La COPAGRI di Ravenna ritiene che il credito d’imposta pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di carburante limitata al primo trimestre sia una misura che va nella giusta direzione ma ancora troppo poco per ridurre i costi esorbitanti a cui stanno andando incontro le imprese agricole.

La COPAGRI di Ravenna inoltre ritiene che, oltre a prolungare almeno fino a settembre la copertura dei provvedimenti già in essere, sia necessario che il Governo metta in campo una strategia di medio-lungo periodo per porre al riparo il nostro paese e la nostra agricoltura dal rischio speculativo legato agli esorbitanti aumenti delle materie prime utili all’agricoltura e dei carburanti in particolare.”