Per iniziativa di tutti i gruppi di opposizione, primo firmatario Alvaro Ancisi di Lista per Ravenna, si è tenuta giovedì scorso in municipio una seduta della commissione consiliare “Ambiente, Sanità pubblica, Qualità della vita, Diritti degli animali”, presieduta dallo stesso Ancisi, per discutere due importanti tematiche riguardanti la gestione del canile comunale, sollecitate anche dalle problematiche di carattere sanitario emerse nei mesi scorsi, che ne hanno anche imposto la chiusura per oltre un mese. Al dibattito hanno partecipato, oltre all’assessore Baroncini e a funzionari del Comune e dell’AUSL, anche alcuni esperti designati dai gruppi consiliari, tra cui esponenti delle associazioni animalistiche Enpa e Clama.

Come primo punto in discussione, la commissione ha esaminato un dossier di linee guida operative, proposto dal servizio comunale “Diritti degli animali”, che definiscono una serie di prescrizioni, in tutto 33, da seguire nella gestione del canile, distribuite rispettivamente tra l’ “ingresso cani”, le “cucciolate”, la “prevenzione infezione” e il ruolo dei “volontari nel canile” e con “le cucciolate”. Il documento ha ottenuto il parere favorevole della commissione, espresso all’unanimità, salvo la richiesta di una maggiore chiarezza su tre prescrizioni, relative rispettivamente all’ingresso dei cani adulti e dei cuccioli e al trattamento delle cucciolate, ed essendo stato concordato di non porre limiti numerici alla presenza dei volontari nel canile e che le visite della cittadinanza al canile nei giorni di domenica siano dietro appuntamento non obbligatoriamente, ma preferibilmente.

Si è poi posto l’argomento dell’affidamento della gestione del canile a decorrere dal prossimo settembre, quando scadrà quello attuale, discutendo alcune prime linee guida per la formulazione del bando di gara, esposte dal dirigente del servizio, dr Gregorio. Anche su queste si è registrato un parere di massima favorevole di tutta la commissione. La durata dell’appalto diventerà triennale, rispetto a quella annuale in atto, e comprenderà la gestione unificata di tutti i servizi, escluso solo il recupero dei cani vaganti, già affidato con convenzione ad un’associazione privata. I servizi comprendono dunque: la cura e l’alimentazione dei cani e la gestione ordinaria della struttura, comprese le aree verdi di pertinenza, nel rispetto dei protocolli e delle procedure stabilite dal Comune e dall’AUSL; l’assistenza zooiatrica; l’educazione/rieducazione dei cani con problematiche comportamentali; la fornitura degli alimenti; la fornitura dei farmaci.

Non viene incluso il pensionato sperimentale, ipotizzato dall’amministrazione comunale già in occasione del precedente appalto, in quanto non compatibile con l’attuale  struttura del canile.

Si è preso atto che, causa la durata triennale dell’appalto, la sua entità, pari a circa 9 milioni di euro, richiederà tempi tecnici di attuazione tali dal prevederne l’avvio solo da settembre 2019, così imponendo una proroga annuale dell’attuale gestione. Da taluni si è lamentato che si sarebbe dovuto provvedere per tempo all’indizione della nuova gara d’appalto, ben sapendosi che la scadenza di quello in corso sarebbe stata a fine agosto 2018. 

La commissione è stata concorde nel raccomandare come l’esame delle offerte che saranno avanzate dai concorrenti alla gara debba privilegiare al massimo la valutazione della qualità dei rispettivi progetti di gestione e dei miglioramenti eventualmente proposti.