20/04/2018 – Per scoprire la grande poesia russa sabato 21 aprile, alle ore 17, inaugurerà un ciclo di incontri al Quazàr Coworking. L’incontro di sabato, dedicato alla poesia di Osip Mandel’štam sarà il primo di un ciclo di appuntamenti sulla poesia russa a cura di Monica Guerra e Gianfranco Lauretano e avranno luogo nella sede del centro linguistico Extraclass in via G.M. Emiliani, 2 a Faenza. Durante l’incontro, la poetessa Monica Guerra e il poeta Gianfranco Lauretano, uno dei maggiori traduttori italiani di Mandel’štam, ci guideranno alla scoperta delle sue poesie, approfondendo aspetti della storia russa e della poetica dell’autore, nata a inizio Novecento in un periodo di grande intensità letteraria e volta a riscoprire il potere primigenio della parola stessa. Osip Mandel’štam nacque nel 1891 e la sua prima raccolta di poesia, Kamen’ -La Pietra- (che ebbe poi aggiunte di testi in edizioni successive, a iniziare già dal 1915) uscì nel 1913, anno cruciale per la letteratura russa, uno di quei nodi cronologici in cui si intrecciano avvenimenti storici di grande importanza: “S’avvicina il Secolo Ventesimo/Autentico, da calendario” scrive a questo proposito Anna Achmatova la cui risonanza in campo poetico iniziò proprio in quell’anno con la raccolta La sera. Anche se un singolo anno non può essere assunto come punto di riferimento assoluto, fu intorno ad esso che l’Età d’argento cominciò a dissolversi per lasciare il posto alla vivida e turbolenta epoca delle avanguardie, soprattutto del Futurismo: se ne pubblicò nel ’13 il manifesto in Russia intitolato La luna crepata ad opera, tra gli altri, di Majakovskij e Chlebnikov. L’Età d’argento, (così chiamata per distinguerla da quella d’oro della grande stagione poetica del XIX Secolo, di Puškin, Lermontov e Tjutčev) coincise soprattutto con l’avvento del Simbolismo russo, che ebbe tra i principali esponenti Aleksandr Blok, Vjačeslav Ivanov e Andrej Belyi e che si distingueva decisamente da quello francese, anche se chiaramente ne desumeva il nome. In questo periodo in campo letterario la poesia ebbe il sopravvento sulla narrativa, che pure aveva dato pochi decenni prima le grandi opere di Dotoevskij, Tolstoj, Cechov, Turgenev: nel ventennio in questione, che va pressappoco dal 1890 al 1910, la poesia era in Russia padrona del campo.