Riformare la legge di cittadinanza per “promuovere una lettura profonda della contemporaneità di questa Italia” e fare della pluralità “un orgoglio nazionale”. A dirlo è la deputata Pd Ouidad Bakkali, intervenuta alla presentazione dell’intergruppo parlamentare per la riforma della cittadinanza tenutasi nella Sala Stampa di Montecitorio. Un intergruppo, quello organizzato dal Partito Democratico, aperto a tutte le componenti politiche, al fine di “normalizzare e pacificare il dibattito sulla cittadinanza” ha detto ancora Bakkali. Esplicito quindi l’invito alla maggioranza di governo a partecipare attivamente al tavolo di discussione sull’argomento. “Nel 2019 l’attuale premier diceva che ci sono tempi di attesa troppo lunghi per la cittadinanza” ha ricordato Geri Ballo, portavoce dell’associazione Volare, invitando perciò la Meloni a lavorare seriamente per cambiare la legge. Dello stesso avviso Marco Grimaldi di Avs che, intervenendo a fine conferenza, ha richiamato le polemiche dei giorni scorsi sul tema natalità: “facciamo la gara delle culle quando i nostri fratelli e le nostre sorelle sono già qui e basterebbe dargli i nostri stessi diritti”. Obiettivo dell’intergruppo è quello di “superare la retorica dello Ius Scholae” ha detto invece Kwanza Musi Dos Santos, presidente dell’associazione QuestaèRoma, la quale ha poi illustrato le proposte di riforma del gruppo, tra cui la realizzazione di un iter specifico per chi nasce e cresce in Italia ma anche per chi arriva nel Paese solo in età adulta. Marwa Mahmoud, componente della segreteria nazionale Pd, ha invece messo in luce quanto la cittadinanza costituisca uno strumento concreto per garantire a tutti pari opportunità. A cambiare, ha continuato Mahmoud, deve essere non solo la legge ma anche “l’approccio culturale” per smettere di “percepire la cittadinanza come merito o gentile concessione”. (ANSA).