“Negli ultimi tempi le misure del Governo riferite al mondo della casa, dell’affitto e dell’immobiliare hanno seguito un’unica direzione: drenare risorse. Ha questo segno l’aumento al 26% della aliquota IRPEF per gli affitti brevi prevista dall’attuale manovra; hanno questo segno le strette sui bonus edilizi e la cancellazione della cessione del credito e dello sconto in fattura; aveva questo segno la cancellazione dei fondi sociali per l’affitto contenuta nella passata manovra. Provvedimenti diversi che vanno nella stessa direzione.

 

Chi cercasse nella bozza della attuale manovra una norma di segno opposto rimarrebbe assai deluso. Se si fa eccezione per la proroga al 2024 delle agevolazioni per la prima casa riferite ai giovani, la manovra non si occupa minimamente di proporre qualche soluzione positiva ai tanti problemi che affliggono il mercato dell’affitto e quello immobiliare.

 

La petizione di principio contenuta nella Legge delega sul fisco in merito alla cedolare secca per i contratti commerciali è rimasta tale: non vi è traccia nella manovra della volontà di avviarne la sperimentazione;

 

Nulla delle intenzioni europee sulla Direttiva case green. Non vi è traccia nella manovra di provvedimenti che costituiscano una valida alternativa a ciò che si è voluto cancellare a proposito di bonus edilizi;

 

Leggeremo nelle tabelle di bilancio (quando saranno rese pubbliche) se e quanto verrà rifinanziato il fondo per l’affitto: nella bozza di articolato non vi è traccia di ciò.

 

Più in generale, tutti si rendono conto che il mercato dell’affitto sta vivendo una situazione difficilissima: cresce la domanda di case da affittare, cala l’offerta, soprattutto in relazione ai gravissimi rischi di morosità, all’incertezza dei tempi di esecuzione degli sfratti, ai bassi rendimenti.

 

Cosa si pensa di fare per alleviare una situazione ormai di emergenza?

 

Le scelte da fare sarebbero tante: rendere efficiente il patrimonio ERP non utilizzato; garantire i locatori dai rischi di morosità con interventi di sostegno ai redditi degli inquilini più fragili; abbassare l’IMU a chi garantisce affitti continuativi.

Nessuno chiede il “tutto e subito”. Ma un qualche segnale sì, sarebbe lecito attenderselo.”