In questi giorni Enpa sta raccogliendo diverse voci di protesta da parte di cittadini contro l’arrivo del circo con animali a Sant’Agata sul Santerno. L’associazione si fa portavoce del disappunto di tanti che non sono preoccupati solamente dal benessere degli animali, ma anche dalla sicurezza delle strutture, dalla loro adeguatezza e dal rispetto delle prescrizioni di carattere igienico-sanitario.

Una società moralmente progredita dovrebbe aver già bandito il circo con animali – afferma Elio Geminiani Presidente Enpa di Lugo – esseri viventi costretti ad addestramenti crudeli e umilianti a comportamenti innaturali che provocano disagio psicologico e malessere fisico. Dietro gli esercizi dello spettacolo circense ci sono mesi di privazioni, maltrattamenti e sofferenze. I metodi di addestramento comportano frequenti percosse e l’assenza di acqua e cibo. Si pensi per esempio che per piegarne la volontà prima dell’addestramento, le tigri vengono stese in terra, con le zampe strettamente legate e percosse con bastoni fino a quando si rendono conto che ogni reazione è inutile. A questo si aggiunge che gli animali vivono in pessime condizioni caratterizzate da detenzione in gabbie piccole, condizioni igieniche nulle e continui spostamenti per lunghi percorsi. L’animale che sopravvive lo fa in condizioni che non hanno nulla in comune con le sue esigenze etologiche. Cosa c’è di educativo in uno spettacolo basato sulla violenza, sulla privazione della libertà e della dignità di un essere vivente?

Enpa è consapevole che ad oggi il comune non può impedire l’attendamento di circhi con animali, tuttavia i comuni possono porre vincoli molto stringenti con l’adozione di ordinanze che si limitano a recepire tutte le indicazioni riportate nel regolamento della Commissione Scientifica CITES del 2006 (peraltro già inviato al Sindaco di Sant’Agata sul Santerno ad inizio anno) relativamente a tutte le misure sul rispetto della sicurezza – anche del personale – e del benessere degli animali. Ordinanze annuali contenenti questo riferimento sono in vigore in molti comuni – poichè di fatto rende impossibile ogni ricorso ai TAR anche per una questione di tempi. Queste ordinanze, inoltre fissano anche dei periodi per l’attendamento e hanno attuato una serie di misure culturali, divulgative, di promozione per ospitare i circhi senza animali, che attraggono un numero sempre crescente di visitatori.

Enpa invita tutti i genitori a non portare i propri figli a vedere spettacoli con animali schiavi al fine di sviluppare in loro il rispetto per ogni forma di vita e auspica che i comuni dell’Unione facciano scelte più coraggiose come quelle già effettuate da tanti comuni italiani.