“La notizia di Radio Popolare che spopola oggi è che “nelle prime ore della mattinata è entrata al terminal crociere di Porto Corsini la nave ‘Explorer of the Seas’, di Royal Caribbbean che inizia la stagione 2023 con il primo dei 28 scali previsti fino all’autunno. […]. È lunga 311 metri e può portare fino a 3100 passeggeri. Questa mattina ha sbarcato 2400 ospiti e nelle prossime ora ne imbarcherà 3 mila, quindi sarà a pieno carico. […]. Domani, 15 maggio, sarà la volta di ‘Celebrity Constellation’ (sempre nell’orbita di Royal Caribeen) che utilizzerà per tutta la stagione il terminal come home port”.
Lasciamo perdere i 1.500 abitanti di Porto Corsini, pochi venditori per fortuna esclusi, sui quali è come buttare sale nella ferita aperta di un paese travolto, senza difesa alcuna (tra le tante promesse e decantate allo sfinimento), da un’invasione insopportabile. Ignoriamo che sui tre lidi nord, Porto Corsini in primis, a stagione turistica entusiasticamente lanciata, almeno dall’altra parte del canale, non c’è un solo autobus pubblico che passi di lì in tutti i giorni festivi comandati, ma c’è un traghetto da inferno dantesco. Rallegriamoci pure dei “3 miliardi e 146 milioni di euro di investimenti”, che il Porto di Ravenna può spendere (e dei quali secondo loro si celebra poco), sorvolando per cosa sono stati presi e se a vantaggio o danno della città a cui il porto appartiene (diffidata l’opposizione a non occuparsene).
Ma quello su cui non si può tacere e far finta di niente è il video ripreso alle 8.40 di questa stessa mattinata da un passante. Vi si vedono file di crocieristi scesi dal residence paradisiaco attendere allo scoperto sotto la pioggia battente, bambini compresi, senza una pensilina una o qualche altro riparo, di potersi muovere da lì per visitare, secondo le loro intenzioni, la famosa Ravenna ex capitale d’Italia e d’Oriente, oggi capitale del mosaico, o magari il tipico borghetto marino romagnolo in cui sono capitati.
Come fare i gagà mostrando le pezze al sedere.”